Tesla ha bruciato un terzo della sua capitalizzazione: le origini della crisi

Il giocattolo d'innovazione fondato da Elon Musk si è fermato e invertire la rotta è sempre più difficile

di Marco Scotti
Elon Musk sul palco di Atreju col figlio (foto Lapresse)
Economia

Tesla, il titolo precipita a Wall Street: è il peggiore dall'inizio dell'anno

Il nome Tesla evoca innovazione, ambizione e il futuro dell'industria automobilistica. Fondata da Elon Musk, l'azienda ha rapidamente acquisito fama e fortuna, trasformando l'auto elettrica da un'idea di nicchia a una realtà globale. Tuttavia, dietro il suo straordinario successo si cela un quadro più complesso, caratterizzato da sfide finanziarie, critiche crescenti e una leadership spesso controversa. Inizialmente acclamata come una delle aziende più innovative del mondo, Tesla ha visto il suo valore di mercato subire un duro colpo negli ultimi tempi. Una volta valutata più dei tre maggiori produttori mondiali di auto combinati, l'azienda ha perso oltre un terzo del suo valore in un anno. Questo calo è stato alimentato da una serie di fattori, tra cui la perdita di fiducia degli investitori, l'incertezza sulle prospettive di vendita e la crescente concorrenza nel settore dell'auto elettrica. E così la creatura di Elon Musk ha strappato alla Boeing, crollata quest’anno per l’incredibile serie di incidenti dei suoi aerei, la maglia nera di titolo con la peggiore performance in Borsa.

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Tesla ha affrontato una serie di sfide sul fronte della concorrenza. Mentre in passato ha dominato il mercato dell'auto elettrica, l'azienda ora deve confrontarsi con una crescente quota di competitor da parte di altri produttori automobilistici, alcuni dei quali hanno adottato strategie alternative come l'ibrido e altri hanno impiegato strategie più aggressive sul versante dei prezzi, come i produttori cinesi, Byd in testa. La diminuzione degli incentivi governativi in alcuni Paesi e la stabilità o il calo della domanda in altri hanno contribuito a complicare ulteriormente il panorama competitivo per Tesla. Al centro di molte delle controversie che circondano Tesla c'è la figura di Elon Musk. Sebbene sia universalmente riconosciuto come un genio innovativo, la sua leadership è stata spesso criticata per essere instabile, impulsiva e autolesionista. Le sue dichiarazioni controverse sui social media e il suo comportamento errato hanno contribuito a minare la fiducia degli investitori e a mettere in discussione la sua capacità di guidare l'azienda attraverso tempi difficili.

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Musk ha ammesso candidamente di aver fatto uso di droghe di ogni tipo, ma sono le posizioni politiche a preoccupare gli investitori. Gli ammiccamenti all'ultra-destra americana rappresentano solo un tassello: X (un tempo nota come Twitter) è diventata terreno fertile di ogni contenuto retrivo, xenofobo e cospirazionista. Ma Musk non esita a espellere dal suo social network chiunque non gli mostri fedeltà cieca. Una sorta di Re Lear rancoroso e vendicativo che abbatte la sua punizione sui dipendenti e sui nemici con uguale ferocia. Come dimenticare la foto dei lavoratori costretti a dormire per terra? Non è solo Tesla a essere entrata in crisi, ma l'intero paradigma riconducibile all'imprenditore sudafricano, noto per i nomi stravaganti ai figli. Tra l'altro, Musk ha recentemente dovuto cedere il passo a Jeff Bezos nella classifca dei più ricchi del mondo e ora siede sul gradino più basso del podio, dopo aver dominato - a lungo - la classifca.  E l'impressione è che ci vorrà del tempo prima di riguadagnare la vetta. 

 

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