Testamento Berlusconi, allo Stato 100 milioni. Stangata per Marta Fascina

La compagna di Silvio dovrà versare l'8%, lo stabilisce una legge del 2006 voluta dall'ex premier e avversario politico del Cavaliere, Prodi. I dettagli

di Redazione Economia
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Testamento Berlusconi, la legge voluta da Prodi che fa "piangere" la Fascina. Ecco quanto perderà di quei 100 mln di previsti

Si continua a discutere sul testamento di Silvio Berlusconi. Tra cavilli burocratici e mancate citazioni, i documenti scritti a mano dal Cavaliere e timbrati dal notaio presentano alcune anomalie che non sono passate inosservate. Ma scoppia anche il caso sulla tassa di successione, che quando ancora in vita era stata combattuta con forza dall'ex leader di FI, e nel 2001 anche abolita dal suo governo. La domanda - si legge su Il Tempo - è la seguente: quanta parte delle enormi eredità percepite dai figli, da Marta Fascina (100 milioni), Paolo Berlusconi (100 milioni) e Marcello Dell’Utri (30 milioni), confluirà nelle casse dello Stato? La risposta è diversa per ognuno dei protagonisti. Questo perché il Governo Prodi, che nel 2006 ripristinò l’imposta, scelse di applicare aliquote scaglionate, ma comunque parecchio esigue, a seconda del destinatario del lascito. Il totale che dovrebbe andare allo Stato si aggirerebbe sui 100 mln, comprendendo l'intero patrimonio.

Per quel che riguarda i figli dell’ex presidente del Milan è prevista l'applicazione di un'aliquota del 4%, quella stabilita per i trasferimenti di beni e diritti a causa di morte in favore del coniuge o dei parenti in linea retta, sul valore complessivo netto, eccedente per ciascun beneficiario, la quota di 1 milione di euro. Quindi la fortuna di Marina, Pier Silvio, Barbara, Luigi ed Eleonora, è che il patrimonio ereditato dal padre sarà esente da tasse sino a un milione di euro, mentre il resto verrebbe tassato al minimo.

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Passando invece al fratello Paolo, l’aliquota prevista per i trasferimenti in favore di fratelli o sorelle sul valore complessivo netto, eccedente 100mila euro, è del 6%. L’aliquota più “alta” (8%) è invece destinata a tutti gli altri soggetti e quindi al braccio destro Marcello Dell’Utri e all’ultima compagna Marta Fascina, che dovranno versare rispettivamente 2,4 milioni e 8 milioni di euro di tasse. Tutti i beneficiari, fossero nati in altri paesi europei o negli Stati Uniti, - prosegue Il Tempo - avrebbero dovuto pagare molto di più come imposta di successione. Basti pensare che oltreoceano sui grandi patrimoni è fissata un’aliquota al 40%, mentre in giro per l’Europa vige il principio di progressività fiscale, con l’aliquota che aumenta in proporzione al lascito.

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