Tim, l'ad Labriola vede rosa sul futuro della Tlc: la vendita di Sparkle necessaria per ridurre il debito
L'ad di Tim Pietro Labriola è fiducioso riguardo alla vendita di Sparkle che permetterebbe alla società di abbassare il debito rimasto ancora alto nonostante la vendita della rete per 18 miliardi
Tim, dopo i conti l'ad Labriola spera in una riduzione del debito
L'ad di Tim Pietro Labriola è fiducioso riguardo alla vendita di Sparkle che permetterebbe alla società di abbassare il debito rimasto ancora alto nonostante la vendita della rete per 18 miliardi. Secondo indiscrezioni l'offerta del Mef e del fondo Asterion dovrebbe essere leggermente migliorativa rispetto ai 750 milioni già offerti ma comunque inferiore all'Enterprise Value della società dei cavi sottomarini che sarebbe intorno al miliardo di euro. Nell'attesa Tim ha chiuso i conti del primo semestre con una perdita pari a 646 milioni di euro migliore comunque rispetto agli 813 dello stesso periodo dell'anno scorso.
Nei conti approvati dal cda figurano ricavi per 7 miliardi (+3%). Numeri che secondo la società “non sono da considerarsi rappresentativi degli andamenti del gruppo in continuità, né del nuovo perimetro aziendale ServCo, che si compone di Tim Consumer, Tim Enterprise e Tim Brasil”, precisa una nota, ricordando che la relazione finanziaria semestrale, in applicazione del principio contabile Ifrs 5, considera la rete, ossia Netco ceduta a al fondo Kkr e al Mef (oggi Fibercop) come attività destinata a essere ceduta (discontinued operations).
Confermati i risultati preliminari annunciati a luglio e riferiti a ServCo e “alla luce dell’andamento dei principali segmenti di business del perimetro ServCo nei primi sei mesi del 2024, è confermata la previsione già comunicata con l’approvazione del piano industriale Tim che arriva al 2026“. Il nuovo piano industriale al 2027 sarà presentato, secondo il calendario finanziario reso noto dalla società, il 13 febbraio prossimo, dopo l'approvazione dei risultati annuali. Il cda di Tim ha confermato i risultati preliminari relativi a ServCo comunicati al mercato lo scorso 31 luglio: ricavi totali 7,1 miliardi di euro (+3,5%), i ricavi da servizi 6,7 miliardi (+4%), l’Ebitda pari a 2,1 miliardi (+9,4%).
In linea con le previsioni l'indebitamento finanziario che risulta pari a 8,1 miliardi di euro. Il gruppo ricorda inoltre che per l’intero esercizio punta a una crescita dei ricavi del 3-4%, una crescita dell’Ebitda after lease dell’8-9% ed un indebitamento finanziario netto after lease inferiore o uguale a 2 volte l’Ebitda after lease e pari a circa 7,5 miliardi di euro.
La buona notizia per la società dei servizi è la probabile caduta degli obblighi per il gruppo sulla “replicabilità delle offerte al dettaglio”. L’Agcom, si legge nella delibera pubblicata sul sito, ha dato il via libera a una procedura di consultazione e nel frattempo ha sospeso l’applicabilità degli obblighi regolamentari per Tim fino alla conclusione del procedimento istruttorio.
Dopo la cessione della rete infatti Tim non è più verticalmente integrata e ha ovviamente chiesto all’Autorità di non essere più obbligata a garantire la replicabilità delle offerte. L’Agcom analizzerà questi cambiamenti nell’ambito del procedimento istruttorio di analisi di mercato avviato l’11 settembre (durata 180 giorni). Un po' troppo per Tim che ha chiesto un intervento di urgenza “a salvaguardia della concorrenza e a tutela degli interessi generali degli utenti” e Agcom glielo ha accordato. I concorrenti potranno presentare le loro osservazioni sulla decisione entro l'11 ottobre.
Gli analisti di Equita ritengono che la perdita a livello di SpA riteniamo dovrebbe essere leggermente superiore, nell'area degli 800 milioni. Mentre la plusvalenza derivante dalla cessione di NetCo è di circa € 200 milioni (da contabilizzare nel secondo semestre, in quanto il closing è stato il 1° luglio). Ciò significa che, anche pro-forma per la plusvalenza NetCo, la perdita del primo semestre sarà di circa 600 milioni. "L'utile per l'anno 2024 - scrive Equita- è possibile solo se Tim contabilizzerà l'intera plusvalenza derivante dal rimborso del canone di concessione, non contabilizzato nel primo semestre (la cui riscossione però non è avvenuta ndr). Con le nostre proiezioni sull' Ebitda per ServCo nel 2025 pari a 4,5 miliardi l'azienda potrebbe iniziare a generare utili nel 2025, ma non in misura significativa". Il titolo resta comunque debole in Borsa a 0,24 euro di valore, ossia il 20% in meno rispetto all'anno scorso.
Intanto Fibercop, società che ha acquistato la rete fissa di Tim , e i sindacati di categoria delle Tlc, hanno raggiunto un accordo su un massimo di 1.800 uscite volontarie di personale che maturi i requisiti per la pensione di vecchiaia, o anticipata, entro il 28 febbraio 2030. E' quanto emerge dal contratto firmato ieri presso Unindustria da Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni e le Rsu Fibercop. il 13 ottobre è fissata la scadenza per l'adesione volontaria. La risposta certificata da parte di Inps e la gestione dei colloqui individuali per gli interessati sono previste a dicembre. L'uscita del personale dovrebbe avvenire a fine febbraio 2025. Inoltre, è stato firmato anche il premio di risultato per il secondo semestre 2024. Si tratta di 1.450 euro su base annuale, al raggiungimento degli obiettivi il secondo semestre.