Tim, lo stipendio di Labriola (nel 2023 sotto i 3 milioni) potrebbe raddoppiare grazie al bonus

Niente rimborso del canone, ricorso in Cassazione

di Maddalena Camera
Pietro Labriola
Economia

Tim, cresce l'attesa per il cda del 13 novembre


C'è attesa per il cda di Tim del prossimo 13 novembre. La società sperava già di poter portare a casa un miliardo "facile" che consiste nel rimborso dal governo del canone che Telecom ha pagato allo stato nel 1998 e che una sentenza della Corte di appello di Roma ha dichiarato non dovuto. Ma dato che anche lo stato italiano non nuota nell'oro ecco arrivato puntuale il ricorso in Cassazione che allungherà i tempi della disputa che dura già da 25 anni. 

Il miliardo serve per ridurre l'indebitamento che, nonostante la vendita della rete al fondo Kkr e al governo, resta ancora alto come certificato dall'andamento del titolo in Borsa che, da inizio anno, segna perdite pari al 10% e resta incollato a una quotazione che oscilla tra 0,23 e 0,25 euro per azione. Insomma la vendita dei gioielli di famiglia non ha prodotto l'effetto sperato per gli azionisti, il primo resta Vivendi con il 23,7% talmente contraria alla vendita della rete da aver promosso una causa legale, ossia la creazione di valore. Motivo per cui l'Assemblea degli stessi ha sempre respinto i piani di incentivazione dei manager presentati dal consiglio di amministrazione. 

L'ad Pietro Labriola però starebbe elaborando un piano di incentivazione straordinaria per sé e altri 350 dirigenti del gruppo che potrebbe essere presentata nel prossimo cda. Il premio sarebbe giustificato dalla vendita di Sparkle, che ha già un compratore ossia Retelit e lo stesso Mef che hanno fatto un'offerta pari a 700 milioni di euro e anche della quota residua di Inwit già venduta ad agosto al fondo Ardian per 300 milioni. Dato però che entrambe le società non hanno problemi e sono molto efficienti nei loro settori, reti internazionali Sparkle e torri di trasmissione Inwit, non si capisce bene quale sarebbe l'incredibile sforzo necessario alla vendita da parte del management.  

A rispondere al quesito è arrivata Tim. “L’iniziativa si integra in una più ampia valutazione degli strumenti d’incentivazione long-term che dovranno accompagnare le nuove sfide industriali della società e che verranno sottoposti all’esame dei competenti organi sociali - aveva detto la società  interpellata dopo l'uscita di indiscrezioni - una decisione non è stata presa ma si valuta l’esistenza dei presupposti". L'incentivo straordinario dovrebbe oscillare, è scritto, “tra le 3 e le 18 mensilità per una platea di 350 persone fino a un massimo di 20 milioni”. 

Con il bonus lo stipendio di Labriola che nel 2023 si avvicinava sotto i 3 milioni potrebbe raddoppiare (in particolare, 1,4 mln di parte fissa e 1,5 mln di parte variabile). Labriola ha poi avuto un importo pari a circa 1,6 milioni  legato al rimborso da TIM Brasil per delle partite fiscali collegate al piano di incentivazione azionario quando era amministratore delegato in Brasile. L'ad aveva proposto nella scorsa assemblea per se stesso un bonus che sarebbe potuto arrivare a 25 milioni di euro in tre anni ma che è stato bocciato da Vivendi. Forse, per gli azionisti, era meglio se fosse stata accettata l'offerta (sempre di Kkr) che valutava tutta la società (Brasile compreso) 0,505 euro per azione. Una valutazione che più che raddoppiava il valore di capitalizzazione di Tim in Borsa, oggi fermo a 5 miliardi di euro.

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