Tim stringe con Vivo-Claro su Oi. Dubbi di qualche consigliere su Labriola Ceo

Il Brasile continua a rappresentare una delle note liete per il gruppo. Rumors

Pietro Labriola
Economia
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Tim al lavoro con l'Antitrust brasiliano per studiare rimedi che consentano il via libera all'operazione Oi

Tutto tace in Italia, qualcosa si muove in Brasile. La chiusura del 2021 lascia Tim con una serie di interrogativi aperti che inevitabilmente la società porterà con sè nel 2022. Sotto i riflettori c'è ovviamente la possibile Opa di Kkr, ma anche la governance con il possibile ingresso del direttore generale Pietro Labriola in cda e come se non bastasse la questione Dazn. Tutto questo mentre il Brasile continua a rappresentare una delle note liete per il gruppo.

Di recente sono stati pubblicati i dati del Ministero delle Comunicazioni brasiliano che negli ultimi 12 mesi ha finanziato il settore delle tlc carioca con 13,5 miliardi di reais (circa 2,1 miliardi di euro). Le due grandi operazioni cui sta lavorando Tim Brasil (la controllata di Telecom Italia) sono da una parte l'acquisizione degli asset di telefonia mobile di Oi insieme a Claro e Vivo e i lavori per la partenza della tecnologia 5G nel Paese. Restando all'ex incumbent Oi, secondo i recenti dati dell'Anatel è l'operatore che sta subendo la maggiore emorragia di clienti, sia sul fisso sia sul mobile.

Un andamento che stando alle clausole del contratto potrebbe finire per incidere anche sul prezzo finale degli asset. Proprio in vista dell'operazione, secondo quanto risulta alla stampa brasiliana Tim insieme ai competitor del paese sudamericano starebbe lavorando insieme al Cade (l'Antitrust) per studiare rimedi che consentano il via libera all'operazione, un deal che qualcuno era convinto potesse già concretizzarsi entro la fine del 2021.

Labriola dovrebbe trascorrere i giorni a cavallo di Capodanno proprio in Brasile, diventata la sua prima casa, visto che oltre alla carica di direttore generale di Tim il manager mantiene i poteri come amministratore delegato della controllata carioca. Controllata che al momento è quella che in proporzione sta portando i migliori risultati per il gruppo, come confermava anche il comunicato del 15 dicembre che ha aggiornato le previsioni per il 2021.

Proprio la "questione Labriola" sarà una di quelle da risolvere quanto prima in Italia. Chi si aspettava che dopo l'uscita dell'ex ad Luigi Gubitosi il manager a capo del Brasile venisse velocemente inserito in consiglio e nominato nuovo ceo è rimasto deluso e ora c'è chi legge questo tempo di attesa come il dubbio di qualche consigliere sulla sua nomina.