Tim, Ubs: con Kkr stabilità mai vista in 20 anni di Olimpia e altri soci
Gli analisti della banca svizzera, in un report che Affaritaliani pubblica integrale, spezzano una lancia a favore dell'Opa degli americani
Ubs: con delisting, risorse finanziarie e orizzonte d'investimento lungo, da Kkr stabilità per turnaround
Numerosi gli ostacoli sul cammino di Kkr come il Golden Power del Governo, i mal di pancia dei partiti e una possibile controfferta di Vivendi, ma nonostante sia un private equity, il fondo americano con base a New York, uno dei più grandi del mondo, potrebbe essere meglio dei 20 anni di passaggio del testimone fra il nocciolino capitanato dagli Agnelli, dei capitani coraggiosi della Tecnost di Roberto Colaninno o, ancora dell’Olimpia di Marco Tronchetti Provera e dei Benetton, di Telefonica e della stessa Vivendi.
Nell’aprire i cantieri della revisione della valutazione sul titolo Tim (che era “sell”) dopo la manifestazione di interesse da parte del fondo da 430 miliardi di dollari, gli analisti di Ubs, in un report sulla compagnia telefonica che Affaritaliani.it pubblica integrale, ritengono che con Kkr l'ex Sip guidata da Luigi Gubitosi possa acquisire infatti quella stabilità necessaria al turnaround che gli altri azionisti non hanno ottenuto in 20 anni, grazie alla flessibilità post-delisting della compagnia, la potenza da fuoco finanziaria che il fondo è in grado di mettere in campo e il lungo orizzonte di investimento.
Al momento non c'è visibilità sul piano del gruppo americano, "tuttavia - spiegano gli esperti della banca svizzera -notiamo che un fondo di capitali privati esperto come Kkr potrebbe rivelarsi più adatto a supportare il turnaround di Tim rispetto agli azionisti di riferimento che hanno controllato la compagnia negli ultimi 20 anni, grazie al suo lungo orizzonte di investimento, le sue ampie risorse finanziarie e l'ulteriore flessibilità consentita dal delisting”.
"Abbiamo precedentemente sostenuto - proseguono da Ubs - che un turnaround di successo in Tim richiederebbe un approccio out of the box, un orizzonte di investimento a lungo termine e una strategia di allocazione del capitale finalizzata al finanziamento di iniziative strategiche (Ftth, data center, piano di ristrutturazione) e alla riduzione della leva finanziaria".
Gli ostacoli all'Opa di kkr e alla realizzazione del piano degli americani
Dopo aver ricordato che la manifestazione d'interesse da parte del fondo a stelle e strisce è stata qualificata da Kkr "amichevole" e aspira ad ottenere il gradimento degli amministratori della società, il supporto del management e il disco verde del Governo, Ubs si chiede “quali potrebbero essere gli ostacoli all'offerta di Kkr.
Tim, ricordano a questo proposito gli analisti elvetici, è "soggetta ai poteri speciali del Governo" e non si esclude "che alcuni partiti politici possano opporsi all'operazione”. Ma nonostante “alcune condizioni debbano essere soddisfatte e alcuni ostacoli superati, tuttavia l'offerta di Kkr sembra avere solide basi". Gli esperti riconoscono che il premio è, ad esempio, "al di sopra della maggior parte dei recenti delisting registrati nel settore delle telecomunicazioni nell'Ue" e notano come il governo Draghi “ha una forte cultura di mercato”, tale per cui c’è “spazio per trovare un terreno comune tra il Governo e il fondo sulla rete di accesso fissa".
Quanto alla media company controllata dalla famiglia Bollorè, primo socio di Tim, Ubs sottolinea che "secondo la stampa Vivendi sta lavorando su una potenziale controfferta. Al momento la visibilità è limitata, notiamo che Kkr può sfruttare anche le sue credenziali forti e la sua partecipazione del 37,5% in FiberCop".
Tim, il rally a Piazza Affari. Record di volumi. Passa oltre l'8% del capitale
Intanto a Piazza Affari, mentre il listino si avvia verso la parte finale della seduta, il titolo Tim continua a correre, allineandosi al prezzo d'Opa: a un'ora e mezza dal suono della campanella di fine contrattazioni incrementa i guadagni mattutini portando a casa un rialzo del 31,37% a 0,4552 euro. Record di volumi, con 1,5 miliardi di pezzi scambiati, oltre 10 volte la media degli ultimi 90 giorni e più dell'8% di capitale passato di mano. Anche i titoli risparmio salgono di oltre 30%.