Toyota, anche il gigante giapponese produrrà meno auto elettriche

Le Big dell’auto corrono ai ripari in un mercato deludente

di Daniele Rosa
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Economia

Toyota, ridimensiona i piani sulle auto elettriche

Mai come in questo periodo storico il mercato dell’auto internazionale sta evoluzionando con luci ma anche molte ombre, soprattutto nell’Eurozona. Un esempio di questa sofferenza la Germania. Per la  prima volta nella sua storia Volskwagen sta pensando di chiudere due stabilimenti nel paese. Un qualcosa di inimmaginabile solo qualche anno fa ma sono troppo seri i problemi di redditività e di bassa attività nelle sue fabbriche, dopo lo scoppio della pandemia. E L’Italia, su questo versante, non è da meno e sembra alla ricerca di nuovi investitori asiatici che possano sopperire ai continui disimpegni di Stellantis. In tutta questa rivoluzione, che preoccupa Governi e sindacati, il mercato dell’auto elettrica rimane, nel bene e nel male, sempre protagonista.

Toyota, anche molti concorrenti ridimensionano i "sogni" sull'elettrico

Tante sono le case automobilistiche, partite a razzo nella produzione elettrica, che ora devono rivedere al ribasso i loro obiettivi alla luce dei piazzali pieni di elettriche invendute. Ultimo tra i giganti dell’auto a ridimensionare i suoi sogni è stato proprio Toyota. Il Gruppo ha ridotto di un terzo gli obiettivi di produzione entro il 2026 di auto elettriche. Le auto prodotte nel prossimo biennio toccheranno “soltanto” il milione di unità. Ma se da una parte si riducono obiettivi ed investimenti dall’altra la casa giapponese sta mettendo budget importanti sulle batterie. Ha infatti annunciato che il Governo giapponese ha dato il via libera alla produzione, dal 2026 di batterie di nuova generazione, le “batterie allo stato solido”. E come spesso accade in Asia (Cina e Giappone in particolare) il Governo ha promesso 2.400 milioni di dollari per sostenere la produzione di batterie nel Paese. Queste batterie di ultimissima generazione promettono meraviglie. Tra queste la maggiore autonomia dei veicoli, la diminuzione del prezzo per ogni singola batteria e l’allungamento della vita utile, quest’ultimo aspetto una vera “manna” per l’ambiente. Su progetti analoghi stanno lavorando soltanto altri due gruppi, gli americani di Factorial e i cinesi di WeLion.

Toyota, anche Volvo e Mercedes rallentano

E i sogni di auto elettriche per tutti si stanno cominciando a ridimensionare. Oltre a Wolskwagen anche gli svedesi della Volvo hanno deciso di fare un passo indietro sulla promessa di vendere solo auto elettriche entro il 2030. All’inizio di questa settimana, infatti, la svedese Volvo aveva dichiarato che avrebbe rinunciato al suo obiettivo di vendere solo auto elettriche entro il 2030. Altro gigante che ha fatto un passo indietro è Mercedes-Benz, che ha posticipato l’obiettivo di vendere il 50% della sua produzione solo di elettrico, dal 2025 al 2030. E, consapevoli di questa frenata, anche i Governi stanno correndo ai ripari. In particolare  il governo tedesco è intervenuto prevedendo la possibilità per le aziende di una detrazione fino al 40% del valore di un'auto elettrica. Insomma prima i big players dell’auto avevano scommesso, forse con troppo foga, sul boom dell’auto elettrica. Solo pochi anni fa tutti ci scommettevano ad occhi chiusi. Ora, alla luce dei trend “zoppicanti”, le grandi case dell’auto sembrano non essere più così convinte e stanno velocemente frenando per non dover rischiare, fra qualche anno , di andare a gambe all’aria.