Tributi, il governo cancella le micro tasse su passaporti, lauree e auto

Ma intanto permangono perplessità sulla riforma del catasto: "Si pagherà di più"

Economia
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Addio a micro-tasse e balzelli che infastidiscono il cittadino portando un gettito trascurabile per lo Stato come i pagamenti per il rilascio del passaporto fino alla marca da bollo per la domanda di laurea. Lo scrive il Messaggero, che spiega come il governo abbia messo la promessa "nero su bianco nel testo della legge delega di riforma del fisco, che a sua volta raccoglie (su questo come su molti altri punti) le conclusioni dell'indagine conoscitiva condotta dalle commissioni Finanze di Camera e Senato". Ci vorrà qualche tempo per conoscere davvero le intenzioni del governo, ma "tra i tributi papabili per la cancellazione ce ne sono alcuni ben noti agli italiani, da quello che si paga per il rilascio del passaporto all'imposta sugli intrattenimenti, fino al cosiddetto superbollo per le auto più potenti". Via anche la marca da bollo per la domanda di laurea.

Fisco: Arpe-Federproprieta', ci preoccupa la riforma catasto

Ma intanto l'Arpe - Federproprieta' continua a nutrire "forti perplessita'" sul contenuto della legge delega di revisione del Catasto nella parte che mira ad attribuire agli immobili nuovi valori patrimoniali e rendite attualizzate in linea con i valori di mercato, mentre si trova sostanzialmente d'accordo con quella parte del provvedimento che detta norme dirette a facilitare all'Agenzia delle Entrate ed ai Comuni la ricerca degli immobili fantasma sconosciuti al Fisco attraverso l'adozione di nuovi strumenti operativi. "Non e' tempo di chiedere soldi agli italiani ma di darglieli", dicono gli esperti dell'assicuazione, soprattutto considerando che il nuovo ddl delega una futura - ed attualmente imprevedibile - compagine governativa all'attuazione della riforma. Per Giovanni Bardanzellu, Presidente ARPE: "Preoccupano soprattutto gli interventi di Bankitalia e della Corte dei Conti che davanti alle Commissioni Finanze di Camera e Senato in fase di audizione si sono espresse nel senso che l'assenza di tasse sulla prima casa (che rappresenta l'80% del patrimonio immobiliare dei cittadini) e' un'anomalia tutta italiana. Per questo temo che le affermazioni di Draghi si stiano per trasformare nel consueto ritornello che da anni i proprietari di case sono abituati a sentire, mentre subiscono tutte le conseguenze negative dei vari provvedimenti esistenti". Arpe, infatti, fa notare come attualmente nel nostro ordinamento oltre alla nota Imu ci siano altri tributi cosiddetti "pseudo patrimoniali" come l'Ivie (l'imposta sugli immobili detenuti all'estero), l'imposta sulle successioni e sulle donazioni e le imposte ipotecarie e catastali sui trasferimenti, queste ultime giustificate come tributi a fronte del servizio pubblico di iscrizione e trascrizione ma, essendo commisurate in percentuale al valore dell'immobile, di fatto sono delle vere e proprie patrimoniali. "Con la revisione dei valori catastali aumenterebbero anche questi tributi e non solo l'Imu", sostengono.(AGI)Pit 081611 OCT 21 NNNN