Tutti pazzi per i droni, il mercato verso i 40 mld di valore entro 5 anni

Il loro utilizzo da parte delle aziende (anche di settori diversi), secondo gli analisti, farà risparmiare fino a 100 milioni di dollari l'anno

di Giacomo Calef*
Ragazzo fa volare un Drone
Economia

Droni commerciali, il mercato varrà 40 mld di dollari nei prossimi 5 anni, risparmi attesi per 100 milioni

I droni sono velivoli a motore e pilotaggio remoto, sviluppati a partire dagli anni ‘80, inizialmente per fini militari. Dall’inizio del nuovo millennio, con la miniaturizzazione dei componenti, questo mercato è aumentato sensibilmente giungendo, oggi, a una completa maturazione. Le vendite sono infatti cresciute esponenzialmente, in particolare per utilizzi hobbistici come la fotografia.

La crescita, però, è stata così portentosa che la Federal Aviation Administration (FAA) ha ammesso di aver ampiamente sottostimato il numero di velivoli in circolo, che nel 2019 si era attestato a 450mila, una cifra inizialmente stimata solo per il 2022.

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Gli analisti sono quindi convinti che il settore continuerà ad espandersi velocemente, con il mercato dei droni commerciali che dovrebbe raggiungere un valore di $40 miliardi nei prossimi cinque anni, mentre il loro utilizzo porterà a risparmi sui costi pari a circa $100 milioni. Infatti, proprio quest’ultimo fattore è stato quello che ha acceso maggiormente l’interesse degli investitori per gli UAV (Unmanned Aerial Vehicle).

Le aziende dei più svariati settori hanno infatti iniziato ad adottare droni molto piccoli e maneggevoli per l’utilizzo in compiti specifici: in quello agricolo, ad esempio, i droni sono usati per sorvolare i terreni e spargere pesticidi, con un enorme riduzione di costi. Nel campo petrolifero e delle telecomunicazioni, velivoli di questo tipo vengono adoperati per eseguire ispezioni mirate delle infrastrutture: il risparmio è tangibile, visto che un drone professionale può costare $1000, rispetto ai $2500/ora per il noleggio di un elicottero.

In campo militare, invece, gli UAV come l’americano MQ-9A Reaper, permettono di compiere missioni di ricognizione e/o bombardamento tattico, trasportando ordigni ad alta precisione, il tutto sorvolando lo spazio aereo nemico. Il mercato è ormai maturo, con basse barriere all’ingresso, ma il continuo sviluppo di software legati all’IA, sempre più avanzati, permetterà di incrementare il raggio di utilizzo dei droni, con ricadute positive soprattutto in campo civile grazie ad un sensibile efficientamento delle operazioni.

*Country Manager Italia, NS Partners

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