Ubs formalizza l'acquisizione di Credit Suisse. Ex dipendenti al guinzaglio

L'Unione delle Banche Svizzere ha accettato di rilevare l'ex rivale per 3 miliardi di franchi svizzeri, grazie alle garanzie di 9 miliardi dal governo elvetico

di Redazione Economia
Economia

Ubs acquisisce Credit Suisse : "L'inizio di un nuovo capitolo"

Ubs ha formalizzato l’operazione di acquisizione di Credit Suisse group, che mette la parola fine ai 167 anni di indipendenza. La banca elvetica è stata acquisita per 3 miliardi di franchi, in un clima di garanzia e sostegno finanziario dalle istituzioni e dalla banca centrale svizzera.

Proprio nei giorni scorsi infatti Ubs aveva siglato un accordo con il governo svizzero per avere a disposizione 9 miliardi di franchi, pari a 10 miliardi di dollari, in caso di perdite sugli assett dell’isituto elvetico. La gestione operativa dell’integrazione spetterà a Sergio Ermotti, già amministratore delegato di Ubs in passato e richiamato in servizio per far fronte alla nuova sfida.

Leggi anche: Credit Suisse, firmato il contratto di garanzia. Ubs coprirà 5 mld di perdite

"Oggi tagliamo un importante traguardo. È l'inizio di un nuovo capitolo per Ubs e per l'industria finanziaria globale". Lo affermano il presidente di Ubs, Colm Kelleher, e l'amministratore delegato, Sergio Ermotti, nella lettera aperta ai quotidiani nella quale annunciano l’operazione. E aggiungono: “Ci riteniamo privilegiati di poter scrivere una nuova pagina nella storia. Siamo consapevoli che dovremo affrontare delle sfide. Ma sappiamo anche che si presenteranno grandi opportunità. Per i nostri clienti. Per i nostri collaboratori. Per i nostri azionisti. Per la nostra comunità".

Leggi anche: Credit Suisse rimborsa 100 mld di liquidità. Wall Street: “Banca non conforme"

Credit Suisse, la crisi e gli azionisti in rivolta

La crisi per Credit Suisse era iniziata mesi fa con un crollo della fiducia che si era inevitabilmente tradotto in un picco discendente di clienti. Allora però era fallita l’acquisizione da parte del gruppo Ubs, che invece ora concretizza il progetto iniziale, seppur con metodi “discutibili” a quanto ritengono i molti obbligazionisti azionisti che stanno avviando procedimenti penali contro l’operazione che si è servita dell’azzeramento del valore di bond subordinati per un controlavalore di 16 miliardi di franchi prioritariamente rispetto alle azioni.

Queste non sono le uniche “polemiche” in atto.  L’avvio dell’integrazione tra i due istituti infatti sta dettando regole molto stringenti per gli ex dipendenti Credit Suisse. Queste le misure messe in atto: intanto avranno dei limiti per la negoziazione dei prodotti finanziari più rischiosi e opachi come alcune tipologie di derivati. Inoltre sarà vietato acquisire nuovi clienti da una serie di paesi ad alto rischio. Tra questi, ci sono ad esempio Afghanistan, Bielorussia, Iraq, Kosovo, Libia, Palestina, Russia,Venezuela. Bloccata anche la facoltà di gestire operazioni con clienti e aziende ucraine.

Tags:
acquisizionecredit suisseubs