Ucraina, Biden valuta l'invio di truppe: l'escalation manda in rosso le Borse

Cresce la tensione tra Mosca e Kiev: la Nato manda "navi e aerei nell'Europa dell'Est". A picco le Borse europee, preoccupazione anche per la Fed

Economia
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Tensioni Russia-Ucraina, prezzi del gas in forte rialzo. In rosso anche Wall Street 

La tensione tra Russia e Ucraina cresce e Washington risponde: il presidente americano Joe Biden ha esaminato la possibilità di inviare fino a cinquemila soldati nel Baltico e nell’est Europa. Secondo quanto riportano vari media americani, Biden ne ha parlato a Camp David con i suoi consiglieri.

Al vertice hanno partecipato, in remoto, oltre a vari alti ufficiali, il segretario alla Difesa Lloyd Austin e il capo di Stato maggiore generale Mark Milley. Una delle ipotesi prevede l’invio tra mille e cinquemila soldati. Una decisione in merito verrà presa da Biden a breve.

Intanto, secondo quanto riporta un comunicato dell'alleanza atlantica, i Paesi alleati della Nato stanno mandando aerei da combattimento e navi a rafforzare gli schieramenti dell'Alleanza sul fianco orientale dell'Europa, per migliorare la deterrenza e la difesa.

Di riflesso, le Borse europee, già colpite da un'ondata di vendite fin dall'apertura, perdono ulteriormente tono: Milano a metà pomeriggio perde il 3%, scendendo ben sotto quota 27.000 punti e riportandosi ai livelli di fine novembre scorso. Non va meglio alle altre piazze continentali, con Parigi che cede il 2,8%, Francoforte il 2,9%, Londra l'1,6%, Madrid il 2,4% e Amsterdam il 2,57%. 

A causa dell'aumentare delle tensioni tra Russia e Ucraina aumentano anche i prezzi del gas: Al Ttf le quotazioni balzano del 17% a 92,4 euro al Kwh. Rally dei prezzi anche nell'hub britannico con i future che guadagnano il 18% a 2,22 sterline per therm. 

Nel frattempo, apertura in deciso calo anche per Wall Street, in scia al pesante sell-off della scorsa settimana. I trader sono spaventati dall'inflazione ai massimi da 40 anni e dalla prospettiva di una stretta della Federal Reserve.

Giorni fa, il presidente della Fed, Jerome Powell, ha cercato di rassicurare sul fatto che la Banca centrale potra' frenare l'aumento dei prezzi senza danneggiare l'economia. Domani e mercoledi', intanto, e' in programma la riunione del Fomc, il braccio di politica monetaria della Fed, da cui gli analisti attendono indicazioni sul probabile rialzo dei tassi a marzo. Nella lista delle preoccupazioni, bisogna aggiungere il prezzo del petrolio, arrivato la scorsa settimana ai massimi dal 2014, e i timori per un possibile conflitto in Ucraina.

Dopo i primi minuti di scambi, il Dow Jones perde 425,36 punti (-1,24%), lo S&P 500 scende di 68,32 punti (-1,55%) e ora e' in calo di oltre il 10% dal suo record intraday, il Nasdaq e' in calo di 248,78 punti (-1,81%). Il petrolio Wti al Nymex perde l'1,95% a 83,48 dollari al barile.