Ue, guerra tra falchi e paesi del Sud: "prima la crescita, si torni al rigore"

Il patto di stabilità e crescita è il tema principale della prima riunione dell'Eurogruppo a Bruxelles, ma non tutti i leader seguono la stessa linea

Economia
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Patto di stabilità, l'Eurogruppo a Bruxelles: "prima la crescita, si torni al rigore"

Il caro energia e l'impennata dell'inflazione, la revisione del Patto di stabilità, il processo di ratifica del Mes e l'unione bancaria: riparte da qui, in occasione della prima riunione del 2022, il lavoro dell'Eurogruppo convocato per oggi a Bruxelles sotto la presidenza del ministro delle Finanze irlandese Paschal Danohoe. Nel congresso si sono formati due “fronti”: i falchi, che vogliono lasciare le regole invariate, e le colombe, principalmente Paesi del Mediterraneo (tra cui Francia e Italia) che invece puntano a cambiarle.

"Il Patto di stabilità ha mostrato di essere flessibile durante la crisi, adesso è il momento di costruire lo spazio nei bilanci per rendere resiliente anche il settore pubblico". Cosi' il ministro delle Finanze tedesco, Christian Lindner, arrivando al suo primo Eurogruppo a Bruxelles. "Sono molto a favore di una riduzione del debito pubblico, e' importante anche per l'Unione bancaria risolvere il nesso tra banche e debito sovrano", ha spiegato, evidenziando che la Germania e' "aperta a progressi, ma va trovato un equilibrio intelligente fra debito e investimenti. Prenderemo parte al dibattito sul Patto di stabilita' e crescita che ci aspettiamo iniziera' realmente a giugno quando conosceremo la proposta della Commissione europea". 

Sulla riforma del patto di stabilità e di crescita "sembrano emergere alcune ampie aree di convergenza" su una maggiore gradualità dei percorsi di riduzione dei debiti pubblici e sulla semplificazione delle regole. Lo ha affermato il vicepresidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis. Il consenso riguarda "in particolare una maggiore gradualità nelle regole di riduzione del debito e sulla cosiddetta regola del 20esimo", ha detto, in riferimento alla norma che prevede che in tempi normali gli Stati debbano ridurre di un ventesimo l'anno la parte di debito pubblico eccedente la soglia del 60% del Pil. Una regola già poco applicata di fatto ma che con i nuovi livelli di indebitamento post Covid appare ancor meno attuabile. "Ci serve un percorso di riduzione del debito credibile ma che sia anche realistico e in grado di sostenere la ripresa economica e le transizioni verde e digitale".

"Dal mio punto di vista un aspetto che dobbiamo avere molto chiaro è che non bisogna ripetere le vecchie discussioni" e che sulla riforma del Patto di stabilità e di crescita "affrontiamo una nuova situazione, per via dei livelli di debito e per via dell'enorme fabbisogno di investimenti". Lo ha affermato il commissario europeo all'Economia, Paolo Gentiloni. "Ci serve stabilità ma anche crescita durevole e sostenibile", ha detto.

In materia di conti pubblici, "servono regole comuni, non può esserci una zona euro se non ci sono regole rispettate da tutti. Ma la crescita viene prima della stabilità. Una crescita duratura e giusta è indispensabile per tutti i cittadini europei". Lo sottolinea il ministro dell'Economia Bruno Le Maire. "Bisogna domandarsi - aggiunge - come facciamo ad avere più crescita, quali investimenti bisogna fare. Ogni Stato deve impegnarsi sul rispetto di una serie di regole, che assicurino una crescita duratura e che facciano sì che l'unità dell'Eurozona venga conservata. Su queste basi possiamo avere una discussione costruttiva. Lavorerò con molta determinazione", cercando di "ascoltare tutti. Siamo all'inizio di una nuova era: l'Europa sarà potente se ciascuno ascolta gli altri e se costruiamo un progetto comune", conclude.

"Responsabilità significa che dobbiamo tornare alle regole più rigorose del Patto di Stabilità e crescita. Questo è il punto fondamentale, indipendentemente da chi sia il leader o meno, non è questo il punto. Penso che il punto sia che abbiamo alcuni paesi che tornano a un Patto di Stabilità e crescita stabile". Così il ministro delle Finanze austriaco, Magnus Brunner, al suo arrivo alla riunione dell'Eurogruppo rispondendo a una domanda su cosa rappresentassero i paesi "responsabili" nel dibattito sulla riforma delle regole di bilancio Ue.

Nella discussione sulla revisione delle regole Ue in materia di bilanci pubblici, "le dinamiche evolveranno" a mano a mano che si procederà e l'OIanda cercherà "un terreno comune" con i partner dell'area euro che sia "sensato, a prova di futuro ed equo" nei confronti dei cittadini olandesi. Lo dice la ministra delle Finanze Sigrid Kaag, liberale dei Democraten '66 (partito social-liberale), al suo esordio nell'Eurogruppo a Bruxelles. Nell'area euro, dice Kaag, ci sono "sempre state forti divergenze su temi fondamentali: dobbiamo fare le scelte giuste sul patto di stabilità e sull'Unione bancaria, su cui il collega irlandese ha lavorato a lungo”. 

“Ovviamente sono preoccupata per l'inflazione e per il continuo aumento dei prezzi dell'energia, perché impattano sul potere d'acquisto" delle persone. Ma "dobbiamo guardare oltre", aggiunge. Quanto ai Paesi frugali, continua, "io sono un attore indipendente e rappresento il governo olandese. Le dinamiche evolveranno a mano a mano che la discussione procede. Cercheremo un terreno comune che sia sensato, a prova di futuro e giusto per i cittadini europei, nel mio caso per i cittadini olandesi. Non ho mai avuto il privilegio di incontrare i colleghi del blocco dei Frugali, che è un nome carino. La frugalità è sempre un asset, ma sono pronta ad incontrare tutti. A volte ci siamo schierati con la Francia, su determinate materie; su altre materie potremmo essere più in linea con la Germania e i Paesi nordici. In diplomazia internazionale un approccio pluralistico è sempre salutare", conclude.