Competitività, Draghi si riprende la scena e presenta il rapporto: "Cambio radicale perchè l'Ue continui a esistere. Servono investimenti doppi al Piano Marshall" 

L'ex presidente della Bce ha presentato a Bruxelles il suo report di 400 pagine sulla competitività con l'obiettivo di rilanciare l'Ue e affrontare le sfide rispetto a Stati Uniti e Cina

di Redazione Economia
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Mario Draghi  -  Ursula Von Der Leyen

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Ue, Mario Draghi presenta il suo report sulla competitività

La presidente della Commissione Ursula von der Leyen e l’ex presidente della Bce e del Consiglio italiano Mario Draghi presentano il rapporto sulla competitività europea. Il report di 400 pagine punta a dare all’Unione europea un nuovo slancio, permettendole di superare i freni strutturali che le hanno fatto perdere sempre più terreno nei confronti di Stati Uniti e Cina. Quattro i capitoli del documento: produttività, riduzione delle dipendenze, clima, inclusione sociale e ricette per i singoli settori sulla base dei dieci principali dossier economici che riguardano l’Ue.

Guarda il video dell'intervento dell'ex presidente della Bce a Bruxelles

Draghi: "Cambio radicale perché l'Ue continui a esistere"

I valori fondamentali dell'Europa sono prosperità, equità, libertà, pace e democrazia in un ambiente sostenibile. L'Ue esiste per garantire che gli europei possano sempre beneficiare di questi diritti fondamentali. Se l'Europa non sarà più in grado di garantirli avrà perso la sua ragione d'essere. L'unico modo per affrontare questa sfida è crescere e diventare più produttivi, preservando i nostri valori di equità e inclusione sociale. L'unico modo per diventare più produttiva è che l'Europa cambi radicalmente". Lo scrive Mario Draghi nell'introduzione al suo Rapporto. La produttività, sottolinea, "è una sfida esistenziale per l'Ue'. 

"L'Europa manca di concentrazione. Articoliamo obiettivi comuni, ma non li sosteniamo fissando priorità chiare e non li sosteniamo con azioni politiche congiunte. Per esempio, sosteniamo di favorire l'innovazione, ma continuiamo ad aggiungere oneri normativi alle imprese europee, che sono particolarmente costosi per le pmi. Più della metà delle pmi europee indica gli ostacoli normativi e gli oneri amministrativi come la loro più grande sfida", scrive ancora Draghi. "L'Europa sta sprecando le sue risorse comuni. Abbiamo una grande capacità di spesa collettiva, ma lo diluiamo in molteplici strumenti nazionali e comunitari. Ad esempio, non stiamo ancora unendo le forze nell'industria della difesa per aiutare le nostre aziende a integrarsi e a raggiungere la scala. Gli acquisti collaborativi europei hanno rappresentato meno di un meno di un quinto della spesa per l'acquisto di attrezzature per la difesa nel 2022. Inoltre, non favoriamo le imprese europee della difesa competitive. Tra la metà del 2022 e la metà del 2023, il 78% della spesa totale per gli acquisti è andato a fornitori extra-UE, di cui il 63% agli Stati Uniti", spiega l'ex presidente della Bce. 

 Draghi: "Nuovo debito comune Ue sul modello Recovery"

"Se le condizioni politiche e istituzionali sono presenti, l'Ue dovrebbe continuare - basandosi sul modello del NextGenerationEu - a emettere strumenti di debito comune, che verrebbero utilizzati per finanziare progetti di investimento congiunti volti ad aumentare la competitività e la sicurezza" europea. Lo si legge nel report sulla competitività di Mario Draghi. 

Draghi: "In Ue servono investimenti doppi al Piano Marshall"

"Il fabbisogno finanziario necessario all'Ue per raggiungere i suoi obiettivi è enorme" e per raggiungere gli obiettivi indicati nel rapporto Draghi "sono necessari almeno 750-800 miliardi di euro di investimenti aggiuntivi annui, secondo le ultime stime della Commissione, pari al 4,4-4,7% del Pil dell'Ue nel 2023". Lo si legge nel rapporto sulla competitività presentato da Mario Draghi. "Per fare un paragone, gli investimenti del Piano Marshall nel periodo 1948-51 equivalevano all'1-2% del Pil dell'Ue", si legge ancora.

Draghi: "Decisioni Ue siano più a maggioranza qualificata"

"Finora, molti sforzi per approfondire l'integrazione europea tra gli Stati membri sono stati ostacolati dal voto all'unanimità. Dovrebbero quindi essere sfruttate tutte le possibilità offerte dai Trattati Ue per estendere il voto a maggioranza qualificata". Si legge nel rapporto sulla competitività di Mario Draghi. Il voto a maggioranza qualificata dovrebbe essere "esteso a più aree", sottolinea l'ex premier, auspicando anche - nei casi di stallo - il ricorso alla "cooperazione rafforzata".

Rapporto Draghi: "Serve più Ue sulla ricerca per la difesa"

Il rapporto Draghi raccomanda di "aumentare i finanziamenti europei" per la Ricerca e Sviluppo (R&S) nel campo della difesa e di concentrarli su "iniziative comuni". Questo approccio potrebbe essere sviluppato attraverso "nuovi programmi a duplice uso e una proposta di progetti europei di difesa di interesse comune" per organizzare la necessaria cooperazione industriale. "Nessuno Stato membro può finanziare, sviluppare, produrre e sostenere efficacemente tutte le capacità e le infrastrutture necessarie per mantenere la leadership" nelle tecnologie più avanzate di oggi. 

Draghi: "I Paesi si impegnino su percorsi di debito sostenibili"

"L'emissione di asset" comuni "su base più sistematica richiederebbe un insieme più forte di regole di bilancio che garantiscano che un aumento del debito comune sia accompagnato da un percorso più sostenibile del debito nazionale". Si legge nel rapporto sulla competitività di Mario Draghi. "L'emissione di asset sicuri comuni per finanziare progetti di investimento congiunti potrebbe seguire modelli esistenti, ma dovrebbe essere accompagnata da tutte le garanzie che un passo così fondamentale comporterebbe", avverte l'ex premier. 

Draghi: "L'Ue punti su innovazione e riduca costi energia"

"La competitività dell'Ue è attualmente compressa da due lati. Da un lato, le imprese dell'Ue devono far fronte a una domanda estera più debole, soprattutto da parte della Cina, e a crescenti pressioni competitive da parte delle imprese cinesi. La quota dell'Ue nel commercio mondiale è in calo, con una notevole diminuzione dall'inizio della pandemia. Dall'altro lato, la posizione dell'Europa nelle tecnologie avanzate che guideranno la crescita futura si sta riducendo". Lo scrive Mario Draghi nel primo capitolo del suo Rapporto sulla competitività. "L'Europa si trova ora ad affrontare tre grandi trasformazioni, la prima delle quali è la necessità di accelerare l'innovazione e di trovare nuovi motori di crescita.

In secondo luogo, l'Europa deve ridurre i prezzi elevati dell'energia continuando a decarbonizzare e a passare a un'economia circolare. In terzo luogo, l'Europa deve reagire a un mondo di geopolitica meno stabile, in cui le dipendenze si trasformano in vulnerabilità e l'Europa non può più contare su altri per la propria sicurezza", sono i tre macro-obiettivi indicati dall'ex presidente della Bce, che osserva: "I Paesi dell'UE stanno già rispondendo a questo nuovo contesto con politiche più assertive, ma lo fanno in modo frammentario che mina l'efficacia collettiva. in modo frammentario, il che mina l'efficacia collettiva".

Leggi e scarica la prima parte del report di Draghi sulla competitività 

Leggi e scarica la seconda parte del report di Draghi sulla competitività