Carlo Messina, "UniCredit-Bpm? Non vedo rischi, ma decidono azionisti e Bce". Esclusi interventi da Intesa: "Non saremo cavalieri bianchi"

Malumori tra i soci di Piazza Meda per l'offertta di Orcel: non consegneranno le azioni senza un premio più adeguato. Bpm valuta un'assemblea straordinaria per difendersi dall'Ops

di redazione economia
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Unicredit-Bpm, Messina approva l'ops: "Non vedo rischi per la sicurezza nazionale". Ma Intesa Sanpaolo non sarà il "cavaliere bianco"

Carlo Messina, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, ha commentato con favore l’offerta pubblica di scambio (Ops) lanciata da UniCredit su Banco Bpm, definendola "molto simile a quella che noi facemmo con Ubi. uindi, è un'operazione che industrialmente ha un suo significato. Ormai è partito un percorso che porterà a integrazioni successive". Tuttavia, Messina ha sottolineato che decisioni di questo tipo spettano agli azionisti e all’autorità di vigilanza, rappresentata dalla Bce. "Se ci sono temi di sicurezza nazionale, interviene il governo, ma mi sembra difficile argomentare che in questa operazione ci siano elementi di sicurezza nazionale", ha dichiarato durante l’evento “L’alfabeto del Futuro 2024” a Torino. 

Messina ha escluso un eventuale ruolo di “cavaliere bianco” per Intesa Sanpaolo a sostegno di Banco Bpm. "Noi siamo bianchi perché siamo perbene, ma sicuramente non siamo cavalieri in queste operazioni. Abbiamo una quota di mercato talmente elevata che non possiamo fare nessuna operazione in Italia, e comunque non lo vogliamo fare", ha chiarito. Inoltre, ha elogiato il ruolo dei sindacati bancari nel garantire l’occupazione durante le integrazioni bancarie: "Abbiamo sempre trovato punti di incontro. È importante che il sindacato svolga il suo ruolo anche in questa e in altre operazioni future".

In aggiunta il ceo di Intesa ha criticato anche l'approccio europeo verso il settore bancario, affermando che "l'enfasi sulla Capital Market Union è una fesseria. Il vero punto per fare l’Europa sono gli Eurobond". Secondo Messina, solo attraverso strumenti come gli Eurobond si possono finanziare progetti strategici in infrastrutture, energia e sociale, creando un sistema europeo davvero unito.  In merito a Generali, Messina ha affermato che l’eventuale ingresso di Cdp dovrebbe essere giustificato solo da esigenze di sicurezza nazionale. "Se è solo per decidere chi comanda, ci sono investimenti infrastrutturali più importanti per il Paese", ha detto, sottolineando l’importanza di tutelare gli asset strategici in un’ottica di sicurezza complessiva.

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Intanto, la vicenda UniCredit-Banco Bpm si complica. Dopo l’offerta lanciata da UniCredit il 25 novembre, il titolo della banca guidata da Andrea Orcel è sceso da 38 a 36 euro, mentre le azioni di Banco Bpm sono salite da 6,6 a 7 euro. Questo ha generato diversi malumori tra i soci di Banco Bpm, che giudicano insufficiente il premio dello 0,5% offerto da UniCredit. Alcuni azionisti, come fondazioni e casse, secondo quanto riportato da Milano Finanza, hanno dichiarato che non consegneranno le azioni senza un premio più adeguato. 

Nel frattempo, Banco Bpm starebbe valutando contromisure per difendersi dall’Ops, tra cui un’assemblea straordinaria per rivedere il prezzo dell’offerta su Anima, fissato a 6,20 euro per azione con un premio dell’8,5%. Si starebbe discutendo anche di possibili cessioni di asset, distribuzioni di dividendi straordinari o perfino di una fusione amichevole con Mps, anche se quest’ultima ipotesi, al momento, appare alquanto remota.

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