UniCredit in portafoglio, fuori Intesa. Credit Suisse: correrà di più in Borsa
Gli analisti del Credit Suisse vedono un potenziale upside maggiore per il titolo di Piazza Gae Aulenti anche senza il risiko. Downgrade per Intesa a "neutral"
Inserire in portafoglio le azioni di UniCredit, fuori quelle di Intesa-Sanpaolo. Anche se ha già messo a segno un rally di Borsa dopo i buoni risultati del primo trimestre, la banca guidata da Andrea Orcel ha ancora spazio per crescere a Piazza Affari. Parola degli analisti finanziari del Credit Suisse che, in un report ad hoc sulle banche del nostro Paese di cui Affaritaliani.it ha preso visione, hanno alzato il rating del titolo UniCredit portandolo da neutral a outperform e rivedendo al rialzo anche il target price da 8,80 a 12,50 euro. Musica per le orecchie dei banker di Piazza Gae Aulenti dopo che lo scorso anno al titolo UniCredit è andata la maglia nera della performance di Borsa fra le azioni bancarie.
A maggior ragione se si considera che il potenziale upside visto a Piazza Affari è su base stand-alone, non tiene cioè conto del fatto cioè che Orcel viene visto, come hanno scritto questa settimana da Mediobanca Securities, il protagonista di questa nuova fase del risiko bancario. Dunque, le previsioni della banca elvetica sono al netto di potenziali M&A.
Oltre a essere oggetto dei corteggiamenti del Tesoro per l’operazione Montepaschi, UniCredit è al centro dei rumors di mercato per un interesse nei confronti della più solida BancoBpm. Consolidamento che per gli analisti della banca rossocrociata può creare altro valore e dunque dare ulteriore spinta al titolo.
Il report del Credit Suisse
Secondo il Credit Suisse sono tre le ragioni chiave alla base dell'upgrade di UniCredit che dagli attuali 10,834 euro potrà salire a 12,5 euro. In primis, l'opzionalità del capitale: con quasi 700 punti base di buffer Mda e una delle più alte coperture a livello di accantonamenti, Piazza Gae Aulenti può perseguire una ristrutturazione aggressiva e avere abbastanza capitale in eccesso da impiegare per buyback, oltre quanto previsto dal consenso.
Il Ceo di Intesa-Sanpaolo Carlo Messina
In secondo luogo, con il management che ha segnalato con la pubblicazione dei conti del primo trimestre di quest'anno un obiettivo di Rote (rendimento del patrimonio netto tangibile) al di sopra del suo costo del capitale, Credit Suisse vede venti favorevoli sulla sua stima di Rote al 7% nel 2023. In terzo luogo, il broker vede alcuni fattori catalizzatori nel breve termine, poiché il management è pronto a delineare la sua nuova strategia in un Capital Market Day nel secondo semestre dell'anno. Se UniCredit è assolutamente da inserire in portafoglio, gli analisti del Credit Suisse hanno invece downgradato Intesa-Sanpaolo valutandola “neutral”.
“Sebbene continuiamo ad apprezzare il business model diversificato di Intesa che dovrebbe compensare i venti contrari a livello di margine di interesse, vediamo un limitato potenziale di crescita dovuto a un’eccessiva concentrazione della banca in Italia”, spiegano gli esperti elvetici. A differenza di UniCredit, “più esposta alle aree geografiche a crescita più elevata”, configurazione che riesce a mitigare l’impatto negativo dei “bassi tassi dell’Eurozona" e della “modesta crescita del volume dei prestiti” che pesano sugli utili delle banche dell'Europa meridionale. Il risultato? Un “potenziale di rialzo significativamente più alto sulla base dei nostri target price: circa +16% per UniCredit contro un +6% di Intesa Sanpaolo.