Unipol, Cimbri gela Montani (Bper): “Rinnovo? Posso dirgli di stare sereno”

Il presidente del gruppo: "Operazione totalmente slegata dalla nostra strategia in Bper e Banco Popolare di Sondrio”

di Marco Scotti
Carlo Cimbri Ceo Unipol 
Economia

Unipol,  Cimbri e l'opa su UnipolSai

“Oggi lo scenario è cambiato, quello che prima era una variabile a basso costo, oggi ha un costo più elevato”. Così Carlo Cimbri, presidente del gruppo Unipol, spiega la ragione che ha spinto a procedere all’opa su UnipolSai per creare un unico gruppo che si chiamerà UnipolAssicurazioni. Un’operazione che ha fatto salire del 20% in Borsa le azioni di Unipol. “Avrebbe avuto un effetto dirompente - prosegue Cimbri - sulle azioni se l’avessimo fatta in qualsiasi altro momento. Abbiamo atteso con pazienza questa concatenazione di eventi, una volta che si è placata l’ansia da consolidamento della catena, è stato un altro elemento abilitante: servivano silenzio e riservatezza”. 

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Bper

Poi Cimbri spegne qualsiasi entusiasmo da risiko bancario. “Questa operazione è totalmente slegata dalla nostra strategia in Bper e Banco Popolare di Sondrio”. Ma è sempre tempo di parlare di istituti di credito, visto che il cda di Bper, che vede sedere sulla poltrona di amministratore delegato Piero Luigi Montani, è in scadenza. “Sono gli azionisti che presentano una lista, e noi riproporremo lo stesso approccio dell’altra volta: una lista di sette persone che non ha di per sé la maggioranza del consiglio, che si formerà con altre liste. Montani? Può stare sereno”.

Da notare, inoltre, che la ratio di questa scelta non va neanche ricercata come una “difesa” a margine del Ddl Capitali perché i diritti di voto rimarrebbero saldamente in mano al gruppo.

Il ruolo di Unipol in Bper: consolidare, nel giusto periodo, l’investimento profuso. “Non mi faccio incantare - continua Cimbri - dai bei risultati delle nostre partecipate: noi guardiamo diversi parametri. Non mi eccito se vedo il margine d’interesse più che raddoppiare da un anno all’altro e miglior bilancio della storia. Ci interessa che la banca migliori la sua collocazione, non certo l’utile grazie a condizioni straordinarie di cui beneficia tutto il settore bancario. Magari una maggiore prudenza durante queste fasi di bisboccia di mercato a noi che abbiamo una vocazione assicurativa alla prudenza per proiettare negli anni maggiore equilibrio e stabilità”.

Sempre parlando di Bper Cimbri spiega che "prima che noi diventassimo azionisti aveva attivi per 60 miliardi, oggi per 150". E ancora: "Questo balzo in avanti è stato compiuto negli ultimi anni.  Restiamo concentrati per garantire a Bper una governance efficiente, più adatta alla dimensione della popolazione cui ci si rivolge. Un giudizio su Montani e il management alto? Cito Vasco: ‘E va bene così, senza parole’. In Sondrio abbiamo un rapporto ottimo, penso che la banca e il suo consiglio, così come la comunità locale, abbiano apprezzato di averci come amici in questi ultimi tempi in cui le attenzioni non amichevoli da parte di soggetti esterni si sono moltiplicate. Sul risiko assicurativo non abbiamo grandi obiettivi al momento, non ci sono movimenti da dichiarare”.

Monte dei Paschi di Siena

“Mps? - Prosegue Cimbri - Non è nei piani di Bper e mi sembra che Siena stia conseguendo ottimi  risultati sotto la guida di Lovaglio anche in modalità stand alone. I rumor sulla Sondrio sono recenti, ma i nostri programmi sono ben più vecchi, ma ci hanno fatto un favore: hanno distolto l’attenzione dalla nostra operazione che concretizziamo oggi”.

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Mediobanca

Mediobanca? Non so che cosa possiate aver immaginato - conclude Cimbri - ma non abbiamo alcuna interesse di unire le nostre forze al di là del rapporto personale che mi lega ad Alberto Nagel e la partecipazione di Unipol nel capitale di Piazzetta Cuccia. Interlocuzioni con Andrea Orcel? Nel nostro settore ci conosciamo tutti, ma le nostre due partecipate fanno parte di un preciso disegno strategico e non sono in vendita. Pochi credevano in possibile recupero di valore da parte delle banche, come settore. Ma oggi siamo molto soddisfatti per l’apprezzamento delle azioni delle due banche. Con diverse peculiarità: mentre Sondrio ha un valore nei multipli più interessanti, Bper ha ancora spazio per dimostrare il suo valore, anche visti i risultati delle altre banche grazie ai tassi alti. Siamo più soddisfatti ancora per quanto riguarda la componente distributiva: sia dal punto di vista dello sviluppo, sia nel danno che nel vita, quest’anno abbiamo registrato un significativo incremento della produzione che arriva dal mondo bancario. Ci attrezziamo affinché il governo di queste banche rimanga nell’ambito di una sfera di collaborazione con noi o con altri. Faremo le nostre mosse se dovesse servire e saranno sufficienti”.

Polizze

“Tutti parlano del prezzo delle assicurazioni, si convocano il governo e Mister Prezzi, ma la verità è che negli scorsi anni i costi delle polizze sono scese del 30%. E oggi, se si considera solo il ramo auto, l’inflazione è stata di quasi il 15% in due anni, con alcune componenti di costo come i pezzi di ricambio che hanno subito incrementi ancora più elevati. Senza contare i danni fatti dalla riforma Bersani per cui un ragazzo di 18 anni paga lo stesso premio del padre 50enne nonostante le ovvie differenze di rischiosità”

 

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