Urso a "La Piazza" lancia le stazioni green: "Auto elettriche e ricarica, pronta la rivoluzione"

L'intervento del ministro delle Imprese e del Made in Italy alla kermesse di affaritaliani.it: "L’ex Ilva fa gola a tante multinazionali"

di Redazione
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Edizione 2024 La Piazza Ceglie Messapica

Economia

La Piazza 2024, l'intervento del ministro Urso

“Siamo pronti a rivoluzionare il sistema delle stazioni di servizio, per razionalizzarle in modo da avere anche un numero congruo di stazioni di ricarica per le auto elettriche”. Con queste parole il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso lancia le "stazioni green" a La Piazza, la kermesse di Affaritaliani.it. L’ex numero uno del Copasir intervistato dal direttore Angelo Maria Perrino ha anche dichiarato che si sta lavorando sull’ex-Ilva e che molte multinazionali sono interessate: “Da qualche giorno è partito il ripristino del secondo altoforno, che entro la metà di ottobre sarà nuovamente operativo. Poi passeremo al terzo, attivi per la finestra che è rimasta prima di procedere, come è giusto che sia, alla decarbonizzazione dei forni elettrici che saranno realizzati da coloro che avranno assegnato l’appalto”.

Entro il 20 settembre infatti si dovrà definire chi si aggiudicherà lo stabilimento tarantino. “Ci sono vari player interessati: uno ucraino, una multinazionale nord americana, due aziende indiane, alcune imprese italiane: tutti questi hanno già visitato gli impianti. Ora speriamo che si concretizzino queste offerte. È agli atti parlamentari che la precedente operazione ha portato danni tali che coloro che consegnarono lo stabilimento a Mittal dovranno risponderne.

“Io credo che il green deal debba essere sostenuto da tutti, ma bisogna coniugare la sostenibilità ambientale con quella economica e sociale” ha aggiunto Urso.

A seguire, una battuta sul nucleare: “Il problema più grave per le aziende è quello del costo dell’energia. Servono centrali nucleari capaci di reggere le richieste, di terza generazione. In ogni fabbrica si potranno mettere questi piccoli reattori. Non vogliamo passare dalla sottomissione al carbon fossile a una subordinazione a produttori stranieri sulle materie prime critiche. Su questa strada siamo ben avviati, tanto che solo nella microelettronica abbiamo potuto conteggiare oltre 12 miliardi di investimenti. Stiamo spingendo il paese a diventare un grande produttore di tecnologia green. Catania si avvierà a diventare il più grande produttore di fotovoltaico in Europa, vogliamo produrre in Italia le grandi turbine e pale che saranno quelle del futuro”.

"Tutte le imprese che vengono al ministero ci dicono che il problema è il costo dell'energia - ha affermato ancora il ministro - e il modo per fornire energia in maniera sostenibile sul piano industriale è realizzare, insieme all'energia rinnovabile, una produzione nucleare con la nuova tecnologia di terza generazione, che riuscirà a realizzare centrali nucleari che potranno poi essere installate laddove sarà richiesto”. “Il nostro paese – ha aggiunto il ministro – ha aziende capaci di farlo, l'Italia deve essere un luogo dove produrre queste centrali, per poi installarle dove vengono richieste”. 

Sul tema (caldo) Stellantis: “Nel nostro incontro con Carlos Tavares lo scorso giugno disse che si impegnava a raggiungere il milione di veicoli prodotti in Italia, con tutto che non sarebbero ancora sufficienti per sorreggere compiutamente il mondo automotive: servirebbero 1,4 mln, per questo siamo sicuri che non basta un solo produttore. Il Governo Conte 2 si lavò le mani sul golden power possibile di fronte al piano presentato da Stellantis. Io mi auguro che si realizzino le partnership con i cinesi, abbiamo firmato quattro MoU (memorandum of understanding) con loro. Produrre in Italia significa almeno il 45% dei prodotti di valore realizzati nel nostro Paese. In ogni memorandum c’è scritto produzione in Italia, con componenti italiani. Non siamo noi a dare tecnologie, ma sono loro che vengono a portarle in Italia”.