Usa, Fed svela le carte sui tassi: pronti i rialzi entro il prossimo marzo

La Fed, per contrastare l'inflazione, intende aumentare i tassi di riferimento per la prima volta in quasi due anni. Oggi rivelerà il suo calendario

Economia
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La riunione del comitato di politica monetaria, che si concluderà nella serata italiana, chiarirà quanti rialzi dei tassi sono previsti nel 2022 e di quanto

La Federal Reserve americana intende aumentare i tassi di riferimento per la prima volta in quasi due anni per contrastare l'inflaizone. La riunione del comitato di politica monetaria, iniziata ieri mattina, si concluderà a mezzogiorno. Un comunicato stampa verrà rilasciato in serata (ora italiana) e il presidente della Fed Jerome Powell terrà una conferenza stampa. 

La potente Federal Reserve potrebbe, al termine di questi due giorni di discussioni, annunciare che a marzo, al prossimo incontro, inizieranno i rialzi dei tassi. Quelli chiave erano stati ridotti a un intervallo compreso tra 0 e 0,25% a marzo 2020, di fronte alla pandemia di Covid-19, per sostenere l'economia attraverso i consumi. I funzionari dell'istituto monetario diranno anche se scenderanno di 25 punti base o direttamente di 50 punti, spingendo i tassi overnight a un intervallo compreso tra 0,25 e 0,50% o 0,50 allo 0,75%.

"Ci aspettiamo ancora due rialzi chiave dei tassi nella prima metà del 2022 e nessuno nella seconda, poiché i timori d'inflazione dovrebbero attenuarsi", hanno affermato in una nota Steve Englander e John Davies, economisti di Standard Chartered Bank. "Ma fino a quando l'inflazione non rallenterà notevolmente, c'è il rischio che la Fed dica e faccia di più, piuttosto che di meno", avvertono.

Intanto, le Borse europee, dopo la chiusura positiva di ieri e nonostante il rosso di Wall Street, affossata dai titoli tecnologici sensibili ai tassi d'interesse (il Nasdaq ha peso il 2,28%), in attesa della Fed, tentano di rialzare la testa. La riunione del comitato di politica monetaria chiarirà definitvamente quanti rialzi dei tassi sono previsti nel 2022 e di quanto. Con l'inflazione che negli Usa imperversa ai massimi da 40 anni, è improbabile che la Fed faccia marcia indietro sull'intenzione di aumentare i tassi di interesse e quasi sicuramente segnalerà il primo rialzo già a marzo.

Tuttavia, il calo di quasi il 9% in questo mese dell'indice S&P 500 e l'appiattimento della curva dei rendimenti statunitensi non sono buoni indicatori del sentiment verso le prospettive economiche e potrebbero mitigare una posizione  troppo aggressiva da parte della Fed. La linea sottile tra l'azione per contenere l'inflazione e un inasprimento della politica monetaria che non sia troppo veloce così da permettere di uscire dalla crisi pandemica è esattamente la linea che il numero uno della Fed Powell deve percorrere. I mercati osserveranno ogni suo passo.