Usa, l'inflazione non spaventa i mercati: attesa sulla decisione della Fed

Economia
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L'accelerazione dell'inflazione negli Stati Uniti a maggio non spaventa i mercati. Stamane i listini asiatici sono in rialzo, dopo la chiusura record di ieri a Wall Street. Gli investitori sembrano dunque scommettere sul fatto che la Federal Reserve, la settimana prossima, alla riunione di mercoledì 16 giugno, manterrà la sua politica monetaria accomodante, nonostante il surriscaldamento dei prezzi al consumo, che il mese scorso hanno registrato un balzo del 5%, il più ampio da agosto 2008.

Anche i rendimenti obbligazionari statunitensi, che di solito, quando l'inflazione cresce, s'infiammano, ieri sono scesi ai minimi degli ultimi tre mesi. Solo le Borse europee hanno oscillato un po', ma probabilmente oggi dovrebbero riallinearsi al clima di diffuso rialzo. Gli investitori infatti si sono sentiti rassicurati dalla Bce, che ha mantenuto la sua politica molto accomodante, ha giudicato prematuro discutere dell'inizio del tapering e non ha previsto una riduzione degli acquisti. 

Certo, l'inflazione è in rialzo, ieri la Bce ha aumentato all'1,9% le previsioni sull'inflazione a fine anno, ma il rialzo dei prezzi non preoccupa Eurotower, viene considerato un fattore temporaneo, sotto controllo. Oggi il Governatore della Banca di Francia, François Villeroy de Galhau, lo ribadisce, sostenendo che l'inflazione è in rialzo ma resta sotto il target del 2% e quindi la Bce deve mantenere accomodante la sua politica monetaria: "Non c'è bisogno di cambiare una politica monetaria che funziona" ha detto.

Ed è questo che i mercati si aspettano faccia mercoledì prossimo anche la Federal Reserve, sulla base di una convinzione, che sembra abbastanza condivisa, e cioè che l'aumento dell'inflazione sarà transitorio, perché riflette gli aggiustamenti a breve termine relativi alla riapertura dell'economia. Inoltre, molti investitori sembrano essere fiduciosi sul fatto che la Fed stia gestendo abilmente il rimbalzo della crescita economica, anche se qualche dubbio sulla transitorietà dell'aumento dell'inflazione rimane.

Ieri i prezzi al consumo Usa sono saliti su base annua al 5%, il top da agosto 2008, dopo un aumento del 4,2% ad aprile. Tuttavia, ci sono stati forti contributi dagli aumenti a breve termine dei prezzi dei biglietti aerei e delle auto usate. Inoltre il mercato del lavoro negli Stati Uniti resta in miglioramento ma cresce meno del previsto. E anche questo fattore rassicura i mercati, perché rafforza la convinzione che la Fed non inizierà a breve a discutere di tapering e cioè di un taglio degli stimoli monetari.