Usa, l’economia americana a gonfie vele dopo la pandemia da Covid-19

Nonostante la diffusione della variante Delta la Federal Reserve è ottimista sul trend di crescita

di Daniele Rosa
 Joe Biden
Lapresse
Economia
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La luna di miele di Joe Biden con gli americani sembra aver perso un pò della sua energia. La campagna vaccinale è andata forte all’inizio ma adesso, soprattutto a causa di una grande parte di persone indecise o addirittura contrarie al vaccino, sta rallentando pericolosamente. Molte progettualità promesse dal democratico, dalla riforma della polizia alla cancellazione del muro con il Messico, al contenimento dell’immigrazione si stanno impantanando al Congresso sotto la dura opposizione repubblicana.

Ma c’è un punto che invece sembra rimanere come un costante aiuto al presidente, ed è l’economia del paese.

Nel secondo trimestre dell’anno infatti la potente macchina economica americana ha dato un'altra accelerazione. Sostenuta in gran parte dalle riaperture, dall'aumento (anche se adesso un po’ a rilento delle vaccinazioni) e dal piano di stimoli  economici del Governo ha raggiunto un tasso di crescita dell' 1,6% (6,5% nel dato dell’anno).

Un trend che ha permesso di recuperare praticamente tutto il livello pre-pandemico.

Nella Grande Recessione del 2009 gli Stati Uniti avevano avuto bisogno di oltre due anni per poter riuscire dalla crisi. Ora sembrano essere bastati soltanto pochi mesi non solo per venirne fuori ma persino per recuperare il perduto.

Tuttavia non sono tutte rose per Joe Biden. La crescita infatti è lontana dal 2,1% (8,5% sull’anno) che gli analisti avevano previsto. È solo un decimo in più rispetto a quella registrata nel primo trimestre, 1,5%, quando la situazione era diversa. La macchina delle vaccinazioni stava rallentando, il ritorno alla normalità ancora troppo timido e il programma di rilancio 1,9 trilioni di dollari dell'amministrazione Joe Biden in discussione al Congresso.

In ogni caso la spesa dei consumatori è cresciuta di ben il 2,95%, ma gli investimenti privati ​​si sono contratti del 3,5%.

Il mercato del lavoro, invece, sta rallentando mentre molti datori di lavoro lamentano la mancanza di lavoratori. Il che ha acceso il dibattito sulla “troppa validità” dei benefici sociali promossi dai Democratici. Il tasso di disoccupazione è stato del 5,9% nel  mese scorso. Prima della pandemia era poco più del 3,5%.

La diffusione della variante Delta del Covid-19 sta creando qualche preoccupazione per i prossimi mesi.

Il presidente della Federal Reserve Jerome Powell era ottimista, ma cauto sugli effetti di questa nuova versione del virus sull'economia. "Non siamo esperti su questo virus-ha detto-ma con una percentuale ragionevolmente alta della popolazione vaccinata e i vaccini funzionanti, sembra corretto stimare che gli effetti saranno minori".

Infine la Fed ha alzato la sua previsione di crescita per quest'anno al 7% , rispetto alla proiezione del 6,5% che aveva fatto lo scorso marzo, una velocità mai vista dagli anni '80. E questa è una speranza anche per il resto del mondo.