Usa, l'esito delle elezioni passa dalla Fed: recessione se non taglia i tassi subito

La Banca centrale si è scottata per non aver anticipato l’aumento dei prezzi. I segnali di crisi si moltiplicano

di Redazione Economia
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Usa, la sfida Trump-Harris nelle mani della Fed. Il fattore recessione 

Le elezioni negli Stati Uniti si avvicinano sempre più e dopo la discesa in campo di Kamala Harris al posto di Joe Biden per i Democratici, i giochi sono di nuovo aperti. La vice di Biden sta dando filo da torcere a Trump e i sondaggi li danno sostanzialmente appaiati, anche se per il sistema di voto americano, quello che conta è conquistare i singoli stati. Sicuramente però l'esito delle presidenziali di novembre passerà anche dalle decisioni della Fed. Gli Stati Uniti probabilmente - sostiene l'economista Paul Krugman su La Stampa - non sono ancora entrati in recessione. L’economia però appare decisamente in pre-recessione. I policymaker - in sostanza al momento la Federal Reserve - devono intervenire subito per scongiurare i rischi di un grave declino economico.

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Una cosa è chiara già adesso: alla fine di luglio, quando non ha tagliato i tassi, la Fed ha commesso un errore. In verità, probabilmente avrebbe dovuto iniziare a farlo mesi fa. Purtroppo, - prosegue l'analisi su La Stampa - non si possono far tornare indietro le lancette dell’orologio. Di sicuro, comunque, l’Open Market Committee della Fed, che fissa i tassi di interesse a breve termine, può e dovrebbe intervenire con un taglio consistente – nell’ordine probabilmente di mezzo punto percentuale, invece del suo consueto quarto di punto - alla sua prossima riunione programmata a metà settembre. Il fattore più importante è il tasso di disoccupazione, che nel corso degli ultimi mesi è andato gradualmente aumentando.

Se a settembre la Fed taglierà i tassi, probabilmente si troverà ad affrontare un fuoco di fila di critiche da parte dei repubblicani che l’accuseranno di voler aiutare Kamala Harris a sconfiggere Donald Trump nelle elezioni per la presidenza. Ebbene sì, un taglio degli interessi probabilmente aiuterebbe i democratici, in buona parte perché farebbe capire quanto l’America sia riuscita a mettere con successo sotto controllo l’inflazione.