Usa, rallenta l’economia americana nel primo trimestre del 2024
Si allontana per la Fed il taglio dei tassi. L'incertezza economica regna sovrana
Usa, rallenta nel primo trimestre 2024 l'economia americana
Mentre le ultime notizie della politica americana relativa ai due concorrenti sono a dir poco preoccupanti, l’economia del paese (dopo un 2023 boom), ha cominciato nel primo trimestre a rallentare. Da una parte Joe Biden sembra aver autorizzato l’uso (limitato) delle armi americane sul territorio russo da parte dell’Ucraina e dall’altra Donald Trump è stato condannato per tutti i 34 capi d’accusa nel suo ultimo processo su distrazione di fondi. Entrambi i casi, pur se differenti, sono pericolosa benzina, in un momento storico complicatissimo. Secondo i dati del Dipartimento del Commercio il calo dell’economia della potenza a stelle e strisce è stato dello 0,3% (un tasso dell'1,3% trimestrale su base annua).
Gli esperti del Dipartimento sono convinti che “l’aumento del primo trimestre riflette principalmente l’aumento della spesa dei consumatori e degli investimenti immobiliari, che sono stati parzialmente compensati da un calo degli investimenti in scorte. Le importazioni, che rientrano nel calcolo del PIL, sono aumentate”. Tuttavia, il fatto che parte del rallentamento sia dovuto alle scorte e al settore estero mette in prospettiva questo peggioramento della crescita.l rallentamento del PIL nel primo trimestre ha riflesso principalmente il rallentamento della spesa dei consumatori, delle esportazioni e della spesa pubblica statale e locale, nonché un calo della spesa del governo federale.
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Usa, il rallentamento avvertito anche dalla Fed
Per contro il reddito personale è salito di 266,7 miliardi di dollari, ad un tasso annuale del 5,3%, nel primo trimestre, con un rialzo di 40,5 miliardi di dollari rispetto alla stima precedente. Il reddito personale reale disponibile è aumentato ad un tasso trimestrale annualizzato dell’1,9%, con una revisione al rialzo di 0,8 punti percentuali. Il rallentamento dell’economia è stato chiaramente avvertito anche dalla Fed che, pur registrando nel secondo trimestre una crescita ha detto che la stessa ha perso slancio per il clima generale di incertezza. Il rallentamento è una brutta notizia per il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, che in crisi di immagine si sta attaccando ai risultati economici: inflazione in calo, creazione di posti di lavoro, crescita del PIL.
Tuttavia, il fatto che parte del rallentamento sia dovuto alle scorte e al settore estero mette in prospettiva questo peggioramento della crescita. Il nodo è sempre lo stesso: i tassi alti stanno soffocando la ripresa ma Jerome Powell ha detto chiaramente che “non inizierà ad abbassare i tassi finché la banca centrale non avrà maggiore fiducia che l’inflazione vada verso l’obiettivo di stabilità dei prezzi del 2018”. Certo i tassi non aumenteranno ma nemmeno scenderanno velocemente come tutti auspicavano. Gli analisti sono adesso convinti che ci saranno uno o al massimo due tagli dei tassi fino a dicembre. Insomma almeno fino a novembre, da dopo le elezioni, l’incertezza regna sovrana.