Usa, tra falchi e colombe la Fed potrebbe fermare i tassi
Nessuna recessione a fine anno ma l’inflazione non è domata
Usa, tra falchi e colombe la Fed potrebbe fermare i tassi
Quando il presidente, Joe Biden, in tempi non sospetti, e soprattutto in evidente calo di popolarità scommetteva che mai nell’anno l’economia a stelle e strisce sarebbe entrata in recessione, pochi gli credevano. Oggi a distanza di qualche mese si sono ricreduti. Gli analisti della Federal Reserve, infatti, ora gli danno ragione. Ed anzi molti sono pure convinti che un nuovo rialzo dei tassi non sarebbe utile e potrebbe essere giudicato persino eccessivo. E così sono in diversi a scommettere che non ci saranno altri aumenti dei tassi per il resto dell'anno ed anzi che il denaro potrebbe aver raggiunto il suo prezzo massimo. E’ anche vero però che i “falchi” sono ancora vigili. Essi si sono mostrati preoccupati per il trend dei prezzi “L’inflazione è ancora lontana dall’obiettivo finale (2%), il mercato del lavoro continua a essere teso, ci sono ancora rischi di un nuovo rialzo dell’ inflazione e quindi è necessario un nuovo rialzo dei tassi”.
Usa, l'economia si è ripresa brillantemente
Ma dopo gli shock di alcune banche a marzo, l’economia americana si è ripresa brillantemente allontanando la paura di recessione “morbida” a fine anno. Nonostante ciò le previsioni più gettonate dagli esperti Fed dicono che la crescita del PIL nel 2024 e nel 2025 sarà inferiore alle stime, il che porterebbe ad un lieve aumento della disoccupazione( ora a livelli minimi). In questo vortice di alti e bassi la tendenza più diffusa è che sia il momento di dare una pausa ai rialzi. Il mercato del lavoro è vivace, con un tasso di disoccupazione del 3,5% ( quasi al minimo rispetto agli ultimi 50 anni). L'inflazione, nel frattempo, è aumentata leggermente al 3,2% dopo un anno di calo. L'inflazione core, che esclude i prezzi di energia e generi alimentari, è al 4,7%, mostrando nuovi rischi di ripresa dell'inflazione. Insomma un vero e proprio rompicapo la cui soluzione è ancora nelle mani del potente capo della Fed ,Jerome Powell.