Usa, voli cancellati e petrolio giù: il Covid infetta ancora il settore aereo

Il Covid, con la nuova variante Omicron, rallenta gli investimenti sul greggio americano

Economia
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Petrolio, si sente l'effetto dei voli cancellati dalla Omicron: Wti -1,03% a 73,93 dollari al barile. Brent stabile a 76,14 dollari 

La variante Omicron colpisce anche il petrolio. Complici i migliaia di viaggi aerei cancellati nel weekend di Natale. Viaggiano contrastati e deboli i prezzi del petrolio con il Brent stabile mentre scivolano i futures sul greggio statunitense dopo che le compagnie aeree hanno annullato migliaia di voli negli Stati Uniti durante le vacanze di Natale per l'aumento dei contagi da Covid-19. I futures sul WTI sono in calo dell'1,03, a 73,93 dollari al barile. Il greggio Brent è stabile, a 76,14 dollari al barile dopo esser calato dello 0,92% venerdì scorso. Entrambi i barili di riferimento erano saliti dal 3% al 4% la scorsa settimana dopo che i primi dati sembravano rassicurare sulla gravità della variante.

Tuttavia, la nuova variante Omicron risulta altamente trasmissibile e sta causando un aumento dei casi di COVID-19 nel mondo. Le compagnie aeree hanno cancellato i voli a causa delle carenze di personale legate al COVID. Secondo gli analisti, anche che se Omicron si sta diffondendo più velocemente di qualsiasi variante di COVID-19, una notizia relativamente rassicurante è che la maggior parte delle persone infettate da Omicron stanno mostrando sintomi lievi, almeno finora. Detto questo, restano le preoccupazioni degli investitori. 

Guardando avanti, gli operatori finanziari sui mercati petroliferi sono concentrati sulla prossima riunione dell'OPEC+ il 4 gennaio prossimo. L'Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio (OPEC e gli alleati tra cui la Russia, nota come OPEC+, si incontreranno per decidere se andare avanti con un aumento della produzione di 400.000 barili al giorno (bpd) a febbraio. Nel mantenimento di questa produzione, ci crede la Russia secondo cui i prezzi del petrolio non cambieranno significativamente il prossimo anno, con la domanda che si riprenderà a livelli pre-pandemici solo entro la fine del 2022.