Victoria's Secret, il cambio ai vertici è un sintomo di malessere
In un periodo in cui i consumatori sono costretti a rivedere le loro spese discrezionali, le aziende del consumo stanno incontrando difficoltà significative
Victoria's Secret, il cambio ai vertici è un sintomo di malessere
Dopo quello di Starbucks, il cambio al vertice di Victoria's Secret riflette le crescenti difficoltà che molte aziende stanno affrontando in un contesto economico sempre più incerto. Mentre i mercati hanno recentemente corretto le loro aspettative per una possibile recessione negli Stati Uniti, è evidente che l'evoluzione del comportamento dei consumatori sta già mietendo le prime vittime. La crescita economica, ormai rallentata, sta influenzando settori che fino a poco tempo fa mostravano segni di forza.
Il calo della domanda nel settore dei viaggi è ormai palese, come dimostrato dalle recenti dichiarazioni di Expedia, Airbnb, Ryanair e Tripadvisor. Anche il comparto della ristorazione non è immune, con giganti come McDonald's che esprimono preoccupazioni sulle scelte dei consumatori, mentre Starbucks ha recentemente affrontato un cambio al vertice, spinto dal rallentamento delle vendite negli Stati Uniti e in Cina.
In un periodo in cui i consumatori sono costretti a rivedere le loro spese discrezionali, le aziende del settore del consumo stanno incontrando difficoltà significative. Se ieri i mercati hanno accolto con favore il cambio al timone di Starbucks, oggi la notizia del nuovo CEO di Victoria's Secret è stata accolta con altrettanto entusiasmo. Hillary Super prenderà il posto di Martin Waters come amministratore delegato e membro del consiglio di amministrazione a partire dal 9 settembre. Questa mossa rappresenta un tentativo di invertire la tendenza negativa che ha visto il titolo perdere il 74% dai suoi massimi storici e il 37% dall'inizio dell'anno.
Il cambio al vertice sembra aver portato una ventata di ottimismo a Wall Street, con il titolo che vola del 14% nel pre-market, anche se non raggiunge i livelli di entusiasmo visti ieri per Starbucks. Waters lascia in eredità un marchio di lingerie che, ad eccezione del quarto trimestre 2023, non è riuscito a registrare una crescita del fatturato su base annua. Gli ultimi dati del primo trimestre 2024 mostrano un calo delle vendite del 3,4% rispetto all'anno precedente, mentre i margini operativi sono scesi dal 43,2% del primo trimestre 2021 all'attuale 36,9%.
Hillary Super sarà il terzo CEO in quattro anni, portando con sé quasi tre decenni di esperienza nel commercio al dettaglio.
Il susseguirsi di cambi al vertice in aziende in difficoltà sembra essere la nuova strategia per tentare di invertire le tendenze negative, dopo i tagli al personale. I mercati non amano aspettare e la pazienza è una virtù rara nel mondo finanziario. L'aumento del numero di amministratori delegati che lasciano il loro incarico sta raggiungendo livelli record: con l'addio di Waters, il numero di CEO che hanno lasciato le aziende nel Russell 3000 Index quest'anno sale a 75, segnando il livello più alto dal 2017.
Dal suo IPO, Victoria’s Secret ha visto il suo valore dimezzarsi, con un crollo del 55% rispetto a un rialzo del 24% dello S&P 500. Questo calo riflette un marchio che sembra non essere riuscito a tenere il passo con i cambiamenti sociali, venendo accusato di un restyling tardivo e, per alcuni, ipocrita. Ora, con il ritorno delle sfilate previsto per l'autunno, Victoria's Secret si trova di fronte a una cruciale opportunità per ridefinire la propria identità e riconquistare il pubblico. Il nuovo management sarà chiamato a dimostrare che il brand non solo può rinnovarsi, ma anche riaffermarsi come leader nel settore, trasformando queste sfilate in un simbolo di rinascita e modernità.