Vino, l'India è il paese in cui investire: tasse ridotte e consumatori giovani

Nel 2023 l'India ha importato vini per un valore di 170,48 milioni di dollari, evidenziando un aumento del 500% rispetto all'anno precedente

di Redazione Economia
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India, la nuova frontiera dell'export di vino italiano

L’India è la quinta economia del mondo. Un Paese dal potenziale enorme, un mercato ipoteticamente sconfinato, ma in cui il vino non è mai riuscito a sfondare. Eppure negli ultimi anni con l'Italia che ha subito una lieve contrazione nelle sue esportazioni di vino (-0,8%), l'India si presenta come un'opportunità unica per gli esportatori italiani. 

Secondo i dati rilasciati dal ministero del Commercio indiano, nel corso dell'anno fiscale in corso, l'India ha importato vini per un valore di 170,48 milioni di dollari, evidenziando un aumento del 500% rispetto all'anno precedente. Se a livello mondiale i volumi delle bevande alcoliche hanno frenato nel 2022 (-1%), i volumi degli alcolici in India sono aumentati del 12%. Questo aumento esplosivo delle importazioni riflette non solo un cambiamento nelle preferenze dei consumatori, ma anche una maggiore disponibilità di vini pregiati sul mercato indiano, insieme a una crescita del reddito medio. 

"L'India è uno dei pochi grandi mercati di bevande alcoliche al mondo a mostrare un costante slancio di crescita, che si prevede continuerà", ha dichiarato a The Drink Business Jason Holway, senior research consultant dell'istituto. 

Le prospettive future del mercato indiano del vino sono altrettanto promettenti. Secondo le previsioni di Technavio, il mercato del vino in India dovrebbe crescere del 30% nel corso del 2024. Con una popolazione giovane e in crescita, stimata in 1,43 miliardi di persone, l'India rappresenta un mercato enorme e in continua espansione.

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A supporto di questa tendenza positiva, il governo indiano ha intrapreso azioni volte a ridurre le tasse e semplificare il quadro normativo per gli importatori di vino. Gli accordi di libero scambio recentemente firmati con paesi chiave come Islanda, Norvegia, Svizzera e Liechtenstein includono una riduzione significativa delle tasse sugli alcolici, indicando una maggiore apertura verso gli investimenti stranieri e il commercio internazionale nel settore vinicolo.

Il direttore generale della Confederazione indiana delle aziende produttrici di bevande alcoliche (Ciabc), Vinod Giri, ha dichiarato che la riduzione dei dazi doganali a un livello equo e sostenibile e limitato nel tempo sosterrà l'industria nazionale. I vini di prezzo compreso tra 5 e meno di 15 dollari vedranno una riduzione dei dazi dal 150% al 100% nel primo anno, per poi diminuire gradualmente al 50% nell'arco di 10 anni.  Per i vini che costano 15 dollari o più, la riduzione iniziale del dazio passerà dal 150% al 75%, per poi ridursi al 25% dopo 10 anni.

Fiore all'occhiello di questo interesse crescente sono le fiere internazionali come Vinexpo India e ProWein, che hanno già programmato eventi nel corso del 2024, offrendo agli esportatori un'occasione unica per stabilire contatti commerciali e cogliere le opportunità offerte dal mercato indiano del vino in rapida crescita.

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