Visa cresce con l'open banking: 1,8 miliardi per la piattaforma svedese Tink

Il colosso delle carte di credito punta sull'open banking. Tink consente di accedere più facilmente ai dati finanziari dei consumatori

Economia
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Il colosso americano delle carte di credito Visa mette le mani sulla piattaforma europea di open banking Tink per 1,8 miliardi di euro. Tink, integrata con più di 3.400 istituti di credito e istituzioni finanziarie per 250 milioni di clienti bancari raggiunti in tutta Europa e oltre 10 miliardi di transazioni processate ogni anno, manterrà il marchio e il team di gestione e la sede rimarrà a Stoccolma.

La piattaforma consente a banche, fintech e startup di creare servizi digitali intelligenti per i propri utenti e ai propri clienti di condividere dati tra i diversi attori dell’ecosistema bancario creando servizi che offrono agli utenti finali una customer experience personalizzata. In Italia, dove la sede è a Milano guidata dalla country manager Marie Johansson, i clienti hanno la possibilità di accedere ai dati di transazione dell’utente finale di dodici tra le principali banche del Paese: UniCredit, Intesa Sanpaolo, BancoBpm, Credem, Fineco Bank, Ing Direct, Monte dei Paschi di Siena, Banca Popolare dell’Emilia Romagna, Banca Popolare di Sondrio, American Express, Revolut e Widiba.


 

Visa ha fatto sapere che finanzierebbe l'operazione con la liquidità disponibile e l'acquisizione non avrebbe alcun impatto sul programma di riacquisto di azioni precedentemente annunciato o sulla politica dei dividendi.

Il nostro gruppo "si impegna a fare tutto il possibile per promuovere l'innovazione e responsabilizzare i consumatori a sostegno degli obiettivi dell'open banking in Europa", ha affermato l'amministratore delegato e presidente di Visa Al Kelly. Che ha aggiunto: "Riunendo la rete di Visa e le capacità di open banking di Tink, forniremo maggiore valore ai consumatori e alle imprese europee con strumenti per rendere le loro vite finanziarie piu' semplici, affidabili e sicure".

A gennaio, Visa e la fintech Plaid hanno annullato il loro accordo di fusione da 5,3 miliardi di dollari a seguito di una causa del governo degli Stati Uniti per motivi antitrust.