Volkswagen, crollo senza precedenti: l'utile sprofonda a 1,58 miliardi (-63%)

Volkswagen sottolinea “l'urgente necessità” di procedere a significative chiusure di impianti e tagli di posti di lavoro

di redazione economia
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Volkswagen, crollo senza precedenti

Nel terzo trimestre Volkswagen ha registrato un calo del 64% su base annuale dell'utile netto a 1,58 miliardi di euro. E' quanto fa sapere il gruppo automobilistico, in crisi a causa dell'aumento dei costi di produzione e delle vendite in calo in Cina. Nei giorni scorso Volkswagen ha fatto sapere di voler chiudere diversi stabilimenti, con significativi tagli dei posti di lavoro.

Volkswagen sottolinea “l'urgente necessità” di procedere a significative chiusure di impianti e tagli di posti di lavoro dopo che la più grande casa automobilistica europea ha registrato un calo del 64% dell'utile netto trimestrale a causa del crollo delle vendite in Cina. Il gruppo ha comunicato l'intenzione di chiudere tre stabilimenti e di licenziare decine di migliaia di lavoratori, segnando la più radicale misura di ristrutturazione negli 87 anni di storia dell'azienda.

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Poche ore prima del confronto, la pubblicazione dei conti dai quali emerge un calo del fatturato dello 0,5% a 78,5 miliardi di euro. Il margine di profitto operativo della società è sceso al 3,6% dal 6,2% del trimestre. Il margine operativo della marca ammiraglia VW è sceso al 2% nei primi nove mesi dell'anno, allontanandosi dall'obiettivo del 6,5% per il 2026 fissato l'anno scorso.

“Questo dato evidenzia l'urgente necessità di ridurre in modo significativo i costi e di aumentare l'efficienza”, ha dichiarato in un comunicato il direttore finanziario Arno Antlitz, sottolineando il "difficile contesto di mercato". Il manager si è detto inoltre "fiducioso" di poter raggiungere un accordo, ma ha affermato che non può escludere scioperi negli stabilimenti.

Intanto secondo il quotidiano Handelsblatt, il solo taglio del 10% degli stipendi farebbe risparmiare alla casa automobilistica quasi 800 milioni di euro all'anno, molto più della chiusura degli impianti.

Volkswagen sta soffrendo per il calo delle vendite, in particolare in Cina, il principale mercato del gruppo, dove realizza un terzo delle sue vendite e dove i produttori locali di auto elettriche stanno compromettendo la sua quota di mercato. Con un calo delle vendite totali del 7% nel terzo trimestre, la crescita in Nord America (+6,4%) non è riuscita a compensare il forte calo del 15% in Cina.

Anche le vendite di modelli elettrici sono diminuite del 10% nel terzo trimestre. Inoltre, il gruppo sta subendo l'impatto dei “costi di ristrutturazione”, per un totale di 2,2 miliardi di euro nei primi nove mesi dell'anno, legati in particolare alla prossima chiusura di uno stabilimento Audi in Belgio, oltre a maggiori costi fissi e “ai costi di lancio di nuovi prodotti”.

Il margine operativo del gruppo con dieci marchi, da VW a Porsche, è sceso a una media di appena il 5,4% nei primi nove mesi dell'anno, rispetto al 6,9% nello stesso periodo del 2023.Il motivo: le vendite delle auto di alta gamma più redditizie, Porsche e Audi, sono crollate, mentre la redditività dello storico marchio VW, con i suoi prezzi più bassi, è a metà strada, con appena il 2% in nove mesi, un livello disastroso rispetto all'obiettivo del 6,5% entro il 2026.

Oltre alla possibile chiusura di tre stabilimenti tedeschi, sono previsti decine di migliaia di tagli di posti di lavoro tra i 120.000 dipendenti di VW in Germania. “Dobbiamo riconoscere che la situazione sta diventando sempre più grave. La necessità di agire sta aumentando in modo massiccio per tutti noi”, ha dichiarato Arne Meiswinkel, capo negoziatore di Volkswagen, poco prima dell'inizio del confronto.

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