Volvo Cars, dai cinesi Ipo a 5,3 euro ad azione: vale circa 18mld di dollari

A tre anni dal primo tentativo di ingresso nel listino svedese, all'epoca fallito a causa delle tensioni tra Usa, Europa e Cina, la Casa sbarca al Nasdaq

Economia
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Volvo sbarca al Nasdaq di Stoccolma, prezzo Ipo fissato a 5,3 euro ad azione

Il prezzo dell'azione Volvo Cars, che entrerà nel listino della Borsa di Stoccolma venerdì, è stato fissato a 53 corone (5,31 euro), il limite inferiore della forbice prevista per l'operazione che era di 53-68 corone. La casa automobilistica ha inoltre ridotto il volume dell'offerta. 

Gli introiti lordi previsti con lo sbarco al Nasdaq Stockholm sono ora 20 miliardi di corone, contro gli iniziali 25 miliardi. In un comunicato, la società controllata dalla cinese Geely indica che l'Ipo risulterà in un flottante tra il 16% e il 17,9%, a secondo dell'esercizio della opzione di overallotment e "raccoglierà introiti sufficienti a finanziare la strategia di trasformazione di Volvo Cars". Il primo giorno di quotazione è previsto il 29 ottobre prossimo, con un giorno di ritardo rispetto alle indicazioni iniziali, di riflesso alle modifiche apportate al prospetto.

Sulla base del prezzo dell'Ipo la capitalizzazione di mercato di Volvo Cars si situa attorno a 18 miliardi di dollari, ben al di sotto delle ambizioni iniziali di Geely, che secondo il Financial Times puntava a 30 miliardi. Il gruppo Geely, proprietario di Volvo Cars dal 2010, non eserciterà l'opzione che avrebbe aumentato di un quinto la vendita di azioni, come precisa un comunicato. La casa automobilistica sottolinea che l'Ipo ha ricevuto un "forte sostegno" da parte di investitori istituzionali svedesi, "con indicazioni di investimento" per un totale di 14,1 miliardi di corone, pari a circa il 71% dei proventi attesi dall'emissione di azioni B. 

In aggiunta "c'è stato un enorme interesse da parte di investitori retail svedesi e nordici con oltre 90.000 sottoscrizioni ad oggi". Il periodo di richiesta dei titoli viene, per altro, prolungato di un giorno. Secondo gli operatori, viste le decisioni annunciate oggi, gli investitori si stanno mostrando invece tiepidi nei confronti dell'Ipo della società il cui controllo è destinato a restare saldamente in mano cinesi. 

Questo anche se Geely venerdì scorso ha annunciato la conversione delle azioni A in suo possesso, con maggiori diritti di voto (avrebbero garantito un controllo pressoché totale anche dopo la riduzione della quota), in normali azioni B, in seguito alle pressioni da parte degli investitori istituzionali svedesi

Secondo alcuni analisti, inoltre, gli investitori non sono intenzionati a pagare un premio per i titoli Volvo finchè la strategia della casa automobilistica di vendere solo auto elettriche entro il 2030 (annunciata a marzo) non dimostrerà di avere successo. L'Ipo giunge a tre anni dal primo tentativo di sbarco di Volvo Cars nel listino svedese, fallito all'epoca a causa delle tensioni commerciali tra Usa, Europa e Cina.