Warning all'Ue: il rischio di entrare in modalità iperinflattiva è concreto
La scintilla potrebbe essere la cancellazione della valuta cartacea e l’imposizione di valuta digitale per aumentare il livello di tassazione
Europa rischia di entrare in modalità iperinflattiva
Il fenomeno dell'inflazione è fisiologico. Da cosa è generata l'inflazione? Le cause sono diverse, ma le possiamo riassumere così:
1 - squilibrio fra domanda ed offerta;
2- aumento delle materie prime;
3 - eventi imprevisti che possono procurare shock economici;
4 - sfiducia verso la moneta di riferimento.
Vorrei soffermarmi su quest'ultima causa: la sfiducia nella moneta di riferimento. La dimostrazione che il fenomeno inflattivo è dovuto anche e soprattutto alla sfiducia verso la propria moneta è risaputo da migliaia di anni. Giusto per fare alcuni esempi l'antica Roma ebbe una crisi economica nel III secolo e lentamente ed inesorabilmente l'inflazione divenne iperinflazione raggiungendo il 1.000%. La Rivoluzione francese ebbe tra le sue cause anche la forte svalutazione della moneta, poi c'è la Repubblica di Weimar affossata dal debito di guerra e che dopo la prima rata non riuscì più a pagare i debiti di guerra portando l'inflazione al 350.000.000%.
Però la più elevata che si conosca ed è abbastanza recente, 14 novembre 2008, è quella dello Zimbabwe che ha toccato gli 89.700 miliardi di miliardi di punti percentuali (89,7×1021). Nel solo 2023 il Venezuela vantava un'inflazione al 316,5%, ridotta oggi al 282,8%, alla quale si accoda, ancora una volta, l'Argentina con una inflazione al 211,4% (+25% nel solo mese di dicembre) dove i nuovi tagli da 10.000 e 20.000 pesos valgono circa 10 e 20 euro (cambio 1:1.000), per il momento, chiude la classifica la Turchia con una inflazione al 64,77%.
Perché tutta questa inflazione e iperinflazione? Molti l'hanno concluso che una delle ragioni era l'avere “sganciato” la convertibilità della valuta dall'oro divenendo “valuta fiat” ergo legata solamente dalla fiducia delle persone e del mondo economico-finanziario verso la valuta di riferimento.
Vorrei proporre lo spezzone di un articolo molto interessante a firma di Gerardo Coco: Il centenario dell’iperinflazione in Germania: la vera storia - L'Opinione “Qual è la lezione per gli economisti? La chiave dell’iperinflazione non è affatto, come spesso affermano, l’eccesso di stampa monetaria (altrimenti i Quantitative easing seriali contemporanei avrebbero dovuto bruciare le principali valute mondiali), ma il crollo della fiducia pubblica. Quando i privati non acquistano più debito pubblico e spendono la valuta il più velocemente possibile o rifiutano di accettarla, al Governo, per far fronte agli impegni, non resta che stampare moneta.
L’iperinflazione è dunque la conseguenza della svalutazione, mai la causa. Non ci sono eccezioni nella storia” ... “Resta da opinare se, oggi, nei Paesi occidentali, l’iperinflazione sia plausibile. Sicuramente, stanno maturando i presupposti di una forte svalutazione, soprattutto nell’area europea abitata da governi con agende socialiste, con bassa produttività e con crescente difficoltà a vendere il debito pubblico a medio e lungo termine. Se poi si pensa che l’iperinflazione sia associata a guerre, disordini civili, elevata tassazione, controlli dei capitali, fuga dai depositi bancari, immigrazione incontrollata a cui può seguire il crollo della fiducia pubblica, è plausibile che, fra qualche anno, l’Europa possa entrare in modalità iperinflattiva. Sospetto che, questa volta, la scintilla potrebbe essere la cancellazione della valuta cartacea e l’imposizione di valuta digitale per aumentare il livello di tassazione, eludendo così la crescente difficoltà di finanziarsi attraverso il debito pubblico”.
C'è una parola in inglese che potrebbe raccogliere tutto quanto è stato scritto ed è “WARNING” (avvertimento, allarme) perché non è con le politiche monetarie di oggi che si affronta un imminente domani. A buon intenditor…