Whirlpool, Fiom: "Meno investimenti anche a Varese. Tutte le bugie su Napoli"

La segretaria nazionale Fiom Barbara Tibaldi ad Affari: "Durante la pandemia il sito lavorava a pieno regime. Investimenti in Italia? Promesse mai mantenute"

di Marta Barbera
Economia
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Mentre non si placa il malessere dei lavoratori della Whirlpool, che questa mattina hanno bloccato la linea ferroviaria dell’alta velocità nella stazione centrale di Napoli, chiedendo alla multinazionale americana e al Governo risposte immediate e il blocco immediato dei licenziamenti, l’amministratore delegato dell'azienda e reposponsabile dell'area Emea, Luigi La Morgia, in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera, dichiara che su “Napoli non si torna indietro”, assicurando però investimenti cospicui sul territorio nazionale. "Whirlpool ha investito 800 milioni sull’Italia dal 2015 a oggi, di cui 280 negli ultimi tre anni. Continueremo su questa strada”, ha sottolineato il top manager. "L’investimento in Italia è dimostrato dai fatti. Di recente con un’operazione di reshoring abbiamo riportato un pezzo di produzione dalla Cina a Siena", continua La Morgia. 

Ma la Fiom non ci sta. Barbara Tibaldi, segretaria nazionale, sceglie Affaritaliani.it per contestare le parole del Ceo. "In tutti gli stabilimenti d’Italia erano previste diverse somme di investimenti, che però non sono state messe in campo, se non parzialmente. In più la loro totale inaffidabilità in termini di onestà intellettuale sta mettendo in pericolo centinaia di lavoratori, perché vedono che la realtà non è quella che descrive La Morgia. Il comportamento dell’azienda non è quello di chi investe per restare, ma quello di chi dice che lo farà e poi non agisce". 

Partiamo dal tema caldo dei ricollocamenti. Whirlpool dice che aiuterà la ricollocazione dei 422 operai sotto procedura di licenziamento collettivo. Questa presa di posizione non la tranquillizza?
"Intanto si tratta di una presa di posizione vecchia: è la prima casa che ci disse Whirlpool in pieno stile americano, ovvero quello di chi tenta di risolvere tutto con i soldi, nel 2019: “Se ci lasciate andar via, con la chiusura dello stabilimento, noi vi daremo i soldi per la ricollocazione”. Sono promesse e argomenti già messi in campo da La Morgia: sembra la copia di un'intervista vecchia. Non stanno facendo nulla per ricollocare le persone". 

Rispetto a due anni e mezzo fa non è cambiato nulla?  
"Ora stanno solo chiedendo al governo di trovare una soluzione al posto loro. Due anni e mezzo fa, quando hanno chiuso la Embraco di Torino, hanno messo in campo due milioni di euro per i lavoratori, è nella loro abitudine, non è un elemento di novità. Ma in quel caso lo stabilimento era in perdita. Oggi La Morgia, dopo aver svuotato lo stabilimento e disatteso l’accordo, non può più dire la stessa cosa.  Lo stabilimento è stato chiuso ad ottobre, producendo e guadagnando a pieno regime. Quando si parla di verità bisognerebbe provare un profondo senso di vergogna".

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Ma in realtà, nell'ultima intervista, l'amministratore delegato di Whirlpool ha dichiarato che sono due anni che si dice "che lo stabilimento di Napoli non ha futuro". Non le risulta? 
"A noi risulta che due anni e mezzo fa la multinazionale americana ha firmato un accordo con il governo che diceva che 'dato che lo stabilimento non aveva abbastanza produzioni per essere redditizio ne avrebbe portate altre e fatto investimenti'. Dopodichè è stata annunciata la chiusura: questa cosa ci ha sempre fatto pensare che Whirlpool avesse firmato quell’accordo in malafede, ovvero avendo già deciso. In ogni caso, la giustificazione della chiusura fu per 'mancanza di marcato'. Ma poi è arrivata la pandemia e lo scenario è cambiato". 

Ovvero? 
"Lo stabilimento di Napoli ha ricominciato a lavorare a pieno ritmo, facendo guadagnare molti soldi a Whirlpool che è passata complessivamente in Italia da 4 milioni a 5 milioni di lavatrici prodotte. Ha dovuto far riattivare la sede del capoluogo campano in piena pandemia: gli occupati hanno sempre lavorato a pieno regime, cosa che non facevano da anni. E ora questo 'non è più possibile', esattamente come due anni e mezzo fa. Nell'ultimo anno lo stabilimento di Napoli ha contribuito alla ricchezza dell'azienda: è un dato di fatto". 

A oggi, per voi, in quanto sindacato, i temi in campo quali sono? 
"Il futuro di quei lavoratori e il rispetto verso di loro e alle istituzioni italiane: una multinazionale può essere spregiudicata, ma non mentire e raccontare una realtà che non esiste". 

E in quanto stabilimento di Napoli, a oggi che cosa chiedete a Whirlpool?
"Noi chiediamo il ritiro immediato della procedura di mobilità. Anche perché vede se uno dice che vuole trovare una soluzione, e chiede addirittura una soluzione che non riguardi loro e con la procedura detta un tempo di 70 giorni, sta dicendo l'ennesima falsità. Nessuna soluzione può essere trovata in un tempo così breve con agosto in mezzo. Dicono una cosa ma agiscono in modo diverso, ancora una volta".

La multinazionale americana si dice però disponibile all'apertura di un tavolo di confronto... 
"Noi, in quanto sindacato, abbiamo chiesto a Whirlpool di sospendere le procedure di licenziamento per poter poter aprire un confronto, ma in sede di Ministero, per ben due volte, la risposta è stata negativa. La verità è oggettiva e va racconta". 

Prossima mossa? 
"Giovedì saremo a Roma per uno sciopero in tutti gli stabilimenti italiani e ci sarà anche una manifestazione con presidio e sciopero davanti al loro maggior stabilimento a Varese perché anche lì ci sono problemi: persino lì non sono stati fatti tutti gli investimenti promessi".