Elkann, Exor ricapitalizza Gedi: soldi in arrivo per Repubblica e Stampa
Con un bilancio del 2023 che ha registrato perdite superiori ai 100 milioni di euro, Exor ha ricapitalizzato Gedi: Si parla di almeno 50 milioni di euro
Exor sale al 100% di Gedi dopo il rosso di 100 mln nel 2023
In un panorama industriale in continua evoluzione, le aziende devono spesso affrontare decisioni critiche per assicurare non solo la loro sopravvivenza, ma anche la competitività sul mercato. Nel contesto dell'editoria italiana, uno dei casi emblematici di queste dinamiche è rappresentato dalla recente mossa di Exor, holding di investimento guidata da John Elkann, che ha annunciato un significativo intervento di ricapitalizzazione per Gedi, gruppo editore di alcune tra le più importanti testate nazionali, tra cui La Repubblica e La Stampa. Lo scrive Lettera 43.
Un'iniezione di capitali vitali
Il gruppo editoriale Gedi si è trovato di fronte a una situazione economica stringente, con un bilancio che nel 2023 ha segnato un passivo superiore ai 100 milioni di euro. Tale condizione ha reso ineludibile l'intervento da parte di Exor, in virtù delle disposizioni dell'articolo 2447 del Codice civile, che prescrive misure specifiche qualora le perdite superino un terzo del capitale sociale preesistente. Un'eventualità che, senza un adeguato rifinanziamento, avrebbe potuto costringere Gedi a un'azione tanto estrema quanto indesiderata: la dichiarazione di insolvenza.
La strategia di ricapitalizzazione
I dettagli dell'operazione di salvataggio delineano un quadro di intervento ben pianificato. La decisione sull'ammontare esatto dell'iniezione di capitali verrà finalizzata in un consiglio di amministrazione previsto per la fine del mese. L'importo stimato si aggirerebbe intorno ai 50 milioni di euro, cifra che non esclude possibili aggiustamenti al rialzo, soprattutto in previsione di un anno 2024 che potrebbe ancora chiudersi in rosso. Questa iniezione finanziaria si prefigge di sostenere la ristrutturazione in corso, oltre a beneficiare degli introiti derivanti dalla vendita del Secolo XIX all'imprenditore Gianluigi Aponte e dal rilancio delle stazioni radio del gruppo, quali Radio Capital e Radio Deejay.
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Il consolidamento della proprietà e prospettive future
Nel preparare il terreno per questa manovra, Gedi ha proceduto nell'aprile scorso alla riacquisizione delle quote di minoranza detenute da Cir e dalla famiglia Perrone, sfruttando un'opzione call concordata in precedenza, quando nel 2019 Exor acquisì la maggioranza del gruppo precedentemente in mano alla famiglia De Benedetti. Tale manovra ha ricondotto la proprietà interamente sotto il controllo di Exor, creando le condizioni ideali per manovre strategiche future, come la possibilità di aggregazioni analoghe a quelle già esplorate nel settore automobilistico con la creazione di Stellantis.
Nonostante le difficoltà e le speculazioni di mercato, la cessione di Repubblica non è mai stata considerata un'opzione valida. Gedi, con l'appoggio di Exor, procede con determinazione verso l'obiettivo di raggiungere un punto di equilibrio sostenibile nei prossimi due anni. La situazione rimane più complessa per La Stampa, ma il valore storico e sentimentale che il quotidiano rappresenta per la casa imprenditoriale sabauda fornisce un ulteriore margine di manovra nella ricerca di soluzioni.
L'intervento di Exor in Gedi dimostra quanto le dinamiche di mercato e gli obblighi legali possano spingere i grandi gruppi imprenditoriali a supportare le proprie controllate in difficoltà. La decisione, sebbene dettata da circostanze obbligate, palesa un impegno verso il mantenimento di un'eredità editoriale significativa in Italia, pur in un contesto di costante mutamento e sfida.