Brigitte Bardot: "Non voglio morire in una Francia islamizzata. Papa? Un male"

“Servirebbe un governo autoritario. Cultura woke? Moda ridicola". E su Bergoglio: "Gli ho scritto e non mi ha risposto, che maleducato"

Brigitte Bardot
Spettacoli

La grande attrice Brigitte Bardot: "Non voglio morire in una Francia islamizzata"

"Un tempo avrei detto che non volevo vivere in una Francia islamizzata. Oggi dico che non voglio morire in una Francia islamizzata!" A dirlo è Brigitte Bardot in un’intervista al settimanale ultraconservatore Valeurs Actuelles. "Gli assassini — spiega — sono spesso di origine islamica e lo rivendicano! In gran parte, sono purtroppo dei français de papier (immigrati che di francese hanno solo il documento, ndr) e spesso degli psicopatici. Dovremmo fare un esame psichiatrico a tutti i migranti che entrano prima di concedere loro il diritto d’asilo e la nazionalità francese", afferma Bardot.

Secondo la grande attrice, il problema "è l’Islam in generale, l’invasione islamista, che sono spaventosamente pericolosi per l’identità e la cultura francesi". A dimostrare che la nostra cultura è sotto scacco, riporta il Corriere della Sera, secondo Bardot c’è l’attacco che subisce il Natale: "Ecco un’altra di quelle novità che escono dai cervelli malati dei nostri contemporanei che sporcano tutto ciò che è bello, puro, vero, per modernizzare e globalizzare valori ancestrali e tradizionali che sarebbe un sacrilegio toccare. Il “Wokismo” è una moda ridicola. Non accetto che si sporchi o siridicolizzi il sublime".

Bardot è critica anche nei confronti di papa Francesco: "Non lo posso vedere. Fa molto male alla Chiesa. Io adoravo Giovanni Paolo II, mi ricordo del nostro bell’incontro, unico, molto caloroso, lui non era affatto un politico.Non incontrerò mai l’attuale Papa".

Si legge su Corriere della Sera, "tra le sue critiche al Pontefice il fatto che non abbia risposto alle sue lettere. «Non si occupa dei cristiani d’Oriente e non ne parla mai. Quando ho saputo che si sarebbe chiamato Francesco, mi sono detta piena di speranza: se ha scelto questo nome, è perché ama gli animali. Gli ho inviato una lettera per congratularmi e ringraziarlo per aver scelto quel nome in onore di San Francesco d’Assisi. Speravo finalmente che avrebbe fatto qualcosa in più per migliorare la sorte degli animali nel mondo, ma non mi ha mai risposto. Gli ho inviato un’altra lettera,e mi ha fatto rispondere da un suo collaboratore che mi ringraziava, e bla bla. Trovo dunque che sia molto maleducato».

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