Cinema, Jacopo Ortis e la velina siberiana irrompono nella corsa al voto

Presentato al Festival di Venezia 2021, il film propone per la prima volta al cinema la storia tratta dal romanzo di Foscolo "le ultime lettere di Jacopo Ortis"

di Claudio Bernieri
vera storia di due amanti infelici
Spettacoli
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Jacopo Ortis debutta al cinema con "Vera storia di due amanti infelici". La "rockstar" di Foscolo diventa un film

Presentato allo scorso Festival di Venezia, (ma era solo il trailer) dopo un anno di riprese a rischio Covid è finalmente pronto l’atteso film storico (e polemico) tratto dal romanzo cult del Risorgimento, “le ultime lettere di Jacopo Ortis”. Non era mai stato tratto un film dal tormentone romantico-nichilista di Foscolo, che ora è fissato in un film a km zero: ovvero a un costo irrisorio, quasi un miracolo.

60.000 euro per 120 minuti. Un'impresa che riuscirebbe solo ai cineasti californiani. Ecco la “vera storia di due amanti infelici”: attori sceneggiatori costumisti e registi  sono stati scelti tra le giovani leve dal territorio del nord est, grazie alla Veneto Film e al produttore Giuliani Mozzato: tutti hanno lavorato a costo zero nei colli euganei e tra le calli di Venezia (in zona rossa ai tempi del Covid) per riuscire in una impresa che non aveva tentato nemmeno Visconti: tradurre in cinematografia le paturnie nichiliste e romantiche di un patriota di fine ‘700 a Venezia, Jacopo Ortis, quasi una rock star settecentesca, deluso dal tradimento di Napoleone che col trattato di Campoformio aveva venduto la repubblica di Venezia all’Austria.

Ed ora il debutto in sala, sabato ore 20.30 in un luogo insolito e naturalmente polemico: una antichissima postazione militare romana, Vigodarzere, alle porte di Padova. Dopo la prima, il film girerà il Veneto in sale consiliari, scuole e oratori. “È in film con tante lacrime nel finale”, avverte il regista Heleno Cicciarello che, come Bud Spencer, ha scelto per la sua carriera uno pseudonimo, Helen Hine.

Ora il regista presenterà nella sala consiliare La Brenta il drammone di Foscolo. Ciack, la prima. “È una storia antica e attuale. Chi è oggi il Napoleone di turno che ha tradito gli italiani? Ma il governo, naturalmente. Che prima di consiglia di comprare l’auto elettrica, ed ora ci tradisce con le bollette della luce alle stelle”.

“Il film segue pari passo il romanzo, anche la voce fuori campo pronuncia le stesse parole del romanzo del Foscolo. Nel ruolo di Teresa, la madre di Jacopo, abbiamo preso la velina siberiana di Striscia la notizia, Vera Atyushkina. Teresa è la giovanissima attrice di teatro Fiammetta Ventura, Jacopo è il milanese Lazam Abazi, un allievo della Accademia teatrale”.

“Già l’anno scorso il trailer aveva incuriosito gli addetti ai lavori al Festival che avevano premiato il compositore Luciano D’Addetta per le belle musiche della colonna sonora, in sontuoso stile morriconiano.”

“E’ i film pesantino per palati fini” aggiunge il regista ” se fosse stato un film comico, avrebbe già una sua distribuzione  in sala e invece… essendo un prodotto culturale ….”

 

Guarda il trailer di "Vera storia di due amanti infelici"

Già l’anno scorso il trailer aveva incuriosito gli addetti ai lavori al Festival che avevano premiato il compositore Luciano D’Addetta per le belle musiche della colonna sonora, in sontuoso stile morriconiano. “È i film pesantino per palati fini”, aggiunge il regista, “se fosse stato un film comico, avrebbe già una sua distribuzione in sala e invece… essendo un prodotto culturale...”

“È stata una autoproduzione di storici veneti innamorati del Foscolo,” ci racconta il produttore Mozzato, che nel film interpreta l’abate Parini: incontrerà Jacopo Ortis in fuga a Milano, prima del suo suicidio. “Sarebbe bello vedere il film su Rai Storia, chissà, Paolo Mieli batti un colpo”, sogna Mozzato. “Il film è in costume, siamo nel 1797 e non c’era la luce elettrica nei palazzi e nelle ville venete dove abbiano girato e abbiamo dovuto fare un gran lavoro per togliere fili e impianti e lampadari”, racconta Heleno Cicciarello.

E ci svela i trucchi per contenere il budget: “le scene di battaglia e i soldati vengono da una associazione di rievocazione storica veneta…È una storia antica ma anche attuale. Occhio ai traditori del popolo italiano, ieri Napoleone, ed oggi…le liste di proscrizione dei patrioti ai tempi di Napoleone mi ricordano le liste dei no vax ai tempi del Covid”.

Speranza verrà alla prima del film nell’antico accampamento romano di Vigodarzere? E la Meloni, cosa dirà del suicidio di Jacopo? Sono invitati da Helen Hine, alla prima: Calenda, Franceschini, Longobardi (lo spin doctor di Giorgia), lo scrittore Francesco Borgonuovo, Edoardo Sylos Labini, l’attore patron di Identitàm, Paragone e tanti altri.