Mickey 17: Il viaggio psichedelico di Robert Pattinson tra cloni, morte e ribellione

Robert Pattinson muore, rinasce e si ribella in Mickey 17, il nuovo sci-fi di Bong Joon-ho. Un viaggio disturbante tra cloni sacrificabili, potere e sopravvivenza

Cinema

Robert Pattinson si tuffa nel ruolo più folle della sua carriera con Mickey 17, un film che porta la fantascienza oltre i confini del genere e nel territorio dell’incubo esistenziale. Bong Joon-ho, maestro del cinema d’autore con il cuore da guerrigliero, costruisce un’odissea spaziale dove la clonazione non è progresso scientifico, ma una condanna a morte ripetuta all’infinito. Pattinson incarna Mickey, un operaio sacrificabile in una missione spaziale, costretto a morire e rinascere per il bene della colonia umana su un pianeta ostile. Un’agonia ciclica in cui ogni copia diventa meno umana e più carne da macello.

Robert Pattinson e le sue mille morti

Robert Pattinson non interpreta Mickey. Li interpreta tutti. Ogni clone porta con sé qualcosa di diverso: il primo ancora ottimista, l’ennesimo logoro, quello finale pericolosamente vicino alla rivolta. Il suo corpo si spezza, si rigenera, si spezza ancora.

  • In una scena brutale, Mickey viene convinto a togliersi il casco sulla superficie ghiacciata del nuovo pianeta. L’aria tossica lo brucia dall’interno, mentre il resto dell’equipaggio osserva senza emozioni.
  • Un’altra sequenza mostra Mickey chiuso in una stanza sterile, il corpo che si ribella all’ennesima resurrezione. Urla, si contorce, cerca di capire se è ancora lui o solo un’altra versione scartabile.
  • Pattinson gioca con la fisicità del suo personaggio, trasformando ogni ciclo di morte e rinascita in una lenta discesa nell’alienazione.

Bong Joon-ho: satira, potere e la schiavitù del corpo umano

Dopo Parasite e Snowpiercer, Bong Joon-ho torna con la sua firma indelebile: una distopia che sembra fin troppo reale. Mickey 17 non è solo fantascienza, è una riflessione sulla società del consumo portata al limite.

  • La nave spaziale è una piramide sociale perfetta: al vertice chi comanda, in fondo chi muore per mantenere il sistema in funzione.
  • Mark Ruffalo veste i panni di un leader cinico, convinto che la sofferenza di Mickey sia un effetto collaterale necessario.
  • L’estetica del film alterna biocontenitori asettici e camere di smaltimento dei cloni a spazi lussuosi, dove l’élite discute sul destino di chi viene continuamente rimpiazzato.

Momenti chiave che definiscono il film

  • La catena di montaggio dei cloni: una fabbrica del corpo umano, dove le copie di Mickey vengono prodotte e distrutte senza alcun rispetto per la loro coscienza.
  • L’isolamento post-morte: ogni Mickey svegliato per rimpiazzare il precedente inizia con uno sguardo smarrito, consapevole che la sua esistenza durerà solo fino al prossimo errore.
  • La ribellione: uno degli ultimi Mickey inizia a dubitare del sistema, cercando di sabotare il ciclo infinito. Quando affronta il personaggio di Ruffalo, la verità sull’intera missione si svela in tutta la sua crudezza.

Perché Mickey 17 non è solo un film di fantascienza

Bong Joon-ho ha trasformato un romanzo di Edward Ashton in un pugno nello stomaco. Mickey 17 è cinema politico mascherato da sci-fi, è un’analisi spietata del valore della vita umana in un sistema che la considera usa e getta. Robert Pattinson si spinge oltre i confini della performance, lasciando il pubblico con un’unica domanda: quanto di noi stessi perdiamo, ogni volta che accettiamo di essere sostituibili?

 

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