Francesca Neri si confessa: "Ho amato troppo, sono una traditrice seriale"

L'attrice e regista, compagna di Claudio Amendola, è in libreria con "Come carne viva"

Spettacoli
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Francesca Neri per presentare il suo libro "Come carne viva" racconta: "Tradivo perché amavo troppo. Il mio corpo? Detestavo la mia fronte"

Francesca Neri si racconta in una lunga intervista al Corriere della Sera per presentare il suo libro "Come carne viva". L'attrice nel suo lavoro parla della relazione difficile con la madre, che l'avrebbe mai sostenuta, della malattia invalidante (cistite interstiziale) che l'ha allontana dal cinema ma anche dagli affetti, l'amore per il figlio e il compagno Claudio Amendola. La bellissima attrice e regista ha raccontato inoltre del suo rapporto con il sesso e il proprio corpo. Francesca Neri definisce il suo libro un’autogeografia, ovvero "una mappatura dell’anima".

Nell'intervista Francesca Neri si è concentrata in particolare sulla difficoltà a relazionarsi: "Quando le emozioni oltrepassavano il livello di guardia, o scappavo o tradivo. Una tattica difensiva. Sono un’inquieta e gli inquieti scappano. Tradivo perché amavo troppo. Non avendo mai avuto il gioco del sesso scollegato dall’amore, era un modo di ferire l’altro e anche me. Ora ho paura di invecchiare, non di morire. L’anima non guarisce mai del tutto, ma dove sta? Resta sempre una lacrima".

Francesca Neri ha poi parlato del suo passato rapporto con il proprio corpo che l'ha resa famosa: "Non sopportavo il naso né il pomo d’Adamo, troppo pronunciati. Detestavo la mia fronte, troppo alta e larga, in casa la chiamiamo l’aeroporto. La mia pelle delicata, basta un tocco perché rimanga un segno. E’ assurdo essere elogiata per la mia pelle. Mi agito? Herpes. Mi depuro? Eczema. Soffro? Gonfiore. Mi viene l’ansia? Rossori di ogni tipo, diffusi, a chiazze, pallini. E poi lo sbaglio delle labbra rifatte, a cui sono riuscita a rimediare".