La Mannoia in concerto a Jesi: “è ora di scendere in piazza”
Tappa a Jesi nel contesto del Festival Pergolesi Spontini per Fiorella Mannoia, ed è subito sold out
La versione di Fiorella tour 2022 è un proseguimento live dell’omonimo programma andato in onda in Rai, con molte cover e i più bei brani della cantautrice.
Una serata da far venire i brividi, non soltanto perché i concerti ci erano davvero mancati, ma soprattutto perché lei, Fiorella Mannoia, è sempre una forza della natura, con la sua voce calda e magnetica. È vero che avevamo potuto seguirla in Rai grazie al suo programma La versione di Fiorella, di cui parla con affetto e ammirazione: “Mi ha permesso da una parte di ritrovare vecchi amici, rispolverare il passato, seguire il filone del ricordo; dall’altra di intraprendere nuove collaborazioni, sperimentare, nonché conoscere artisti e intellettuali di livello”. È proprio da qui che parte La versione di Fiorella tour 2022, la tournée che porta la cantautrice nelle principali piazze italiane e che il 31 luglio ha fatto tappa a Jesi, nel contesto del prestigioso Festival Pergolesi Spontini. Sold out immediato per una Donna con la D maiuscola enormemente amata dal pubblico, il quale l’ha accolta tra applausi, grida, tenendo il tempo delle canzoni e scatenandosi sul finale de Il cielo d’Irlanda. Dopo l’attacco con Treni a vapore arrangiata per l’occasione, il concerto è un alternarsi di brani noti che ripercorrono la sua carriera fino all’ultimo album Padroni di Niente e numerose cover scelte dal repertorio italiano: Lucio Dalla, Fabrizio De André, Renato Zero, Lucio Battisti e altri: “credo che sia non solo un piacere per noi portare sul palco questi capolavori, ma anche un dovere, per tenere vivo un patrimonio culturale e musicale che non deve andare perso”.
Lacrime e braccia al cielo durante l’ormai mitica Sally e ancora attimi di pura emozione con Generale nel bis, Quello che le donne non dicono, Come si cambia, Combattente, oltre a diversi brani tratti dall’ultimo disco, già tutti memorizzati dalla platea che si fa sentire a gran voce. Nell’aria vibrano note di partecipazione, allegria, coinvolgimento, ma si percepisce anche ammirazione, rispetto, riconoscimento di un impegno sia artistico che sociale. Ad esempio, fioccano gli applausi quando Fiorella spiega che grazie al concerto di Campovolo più volte rimandato sono riuscite a raggiungere la cifra di circa un milione e mezzo di euro devoluto a sette centri antiviolenza, su cui la stessa Mannoia si impegna a tenere aggiornati tutti in merito a come e dove verrà esattamente speso quel budget. È anche l’occasione per salutare e ringraziare il centro antiviolenza di Jesi e poi di concedersi un momento di nostalgia, ripensando alle gite nella Seicento multipla che faceva da bambina, con i vincisgrassi fumanti della mamma marchigiana, scomparsa nel 2016.
Musica, ritmo, parole, ma anche molte riflessioni nel corso della serata, come sempre Fiorella è abituata a fare. Al suo ampio pubblico dice: “Credo che a un certo punto qualcosa in questo mondo si sia rotto; dopo la pandemia una guerra e poi la caduta di un Governo che in Italia non riesce a durare più di un anno. Forse è ora di scendere concretamente nelle piazze a combattere e a protestare, invece di limitarsi a pubblicare post su Facebook”. Temeraria e speranzosa sul palco, ci è apparsa invece un po’ sconfortata nell’incontro dietro le quinte alla fine del concerto, quando si è lasciata andare a un sorriso amaro di fronte ai tempi duri che stiamo vivendo e a fatti di cronaca connotati da totale indifferenza, come l’omicidio recentemente avvenuto a Civitanova Marche. Quanto all’invidia tra poteri forti e magari tra colleghe, Fiorella alza le spalle e non se ne cura: “Sono troppi anni che faccio questo mestiere per preoccuparmi di confronti e gelosie, preferisco concentrarmi sulle collaborazioni proficue”.
Dunque un concerto potente, toccante, con una continua ma piacevole nota nostalgica, che bene interpreta il sentire del pubblico e probabilmente di tutti noi. Chi non rimpiange, in fondo, i tempi della propria infanzia? Ma c’è ancora molto da poter fare, da dire, da proporre e soprattutto da cantare. Allo show in Piazza Federico II per il Festival Pergolesi Spontini, che prosegue il 3 agosto con Nicola Piovani e poi fino al 27 settembre con un ricco calendario, ha partecipato l’affiatata band della Mannoia: alla batteria Diego Corradin, al pianoforte e tastiere Claudio Storniolo, al basso Luca Visigalli, alle chitarre Max Rosati e Alessandro “DOC” De Crescenzo, alle percussioni e alla direzione musicale Carlo Di Francesco. Una produzione Friends&Partners.