Loredana Bertè: "Picchiata e stuprata", il racconto choc sulla sua infanzia

"Per anni non mi sono fatta avvicinare da nessuno, ero traumatizzata", ha confessato la cantante

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Loredana Bertè a Verissimo ha raccontato delle violenze subite da uomo quando aveva 16 anni e dal padre

Loredana Bertè ha avuto una vita fatta di estremi alti e bassi. Il successo e il talento sono stati controbilanciati da grandi amori spesso conflittuali, la morte della sorella minore Mia Martini e da un'infanzia travagliata. La cantante, ospite del programma Verissimo di Silvia Tofannin, ha voluto fare alcune rivelazioni in merito alla sua giovanezza. Il suo racconto straziante sulle violenze subite da uno stalker che le ha inviato rose ogni giorno ha scosso il pubblico in sala.

Loredana Bertè: "Picchiata e stuprata a 16 anni, non mi sono fatta avvicinare da nessuno per anni"

“Dopo un mese ho deciso di prendere una cosa da bere con lui”, ha raccontato Loredana Bertè. La decisione le ha causato un trauma che l'ha accompagnata per tutta la vita: "Si ferma in un posto isolato nei pressi di uno scannatoio e mi prende a botte. Sono volati calci e pugni e mi ha violentata. Ero vergine in un mondo in cui tutte erano navigate. - continua la cantante - Sono riuscita a sopravvivere. Sono corsa via e mi sono trovata davanti un taxi che, per fortuna, mi ha portata in ospedale. Tornata a casa non l’ho detto a mia madre altrimenti avrei preso botte anche da lei, allora me lo sono tenuto per me”. 

Loredana Bertè: "Violenze anche a casa. Mio padre odiava le donne, comprese le figlie"

"Per anni non mi sono fatta avvicinare da nessuno, ero traumatizzata", ha confessato Loredana Bertè. La cantante però ha subito violenze anche tra le mura domestiche: "Sono le più frequenti, di cui nessuno parla. Avevo cinque anni e mi sono salvata. Mio padre, un padre padrone, prendeva di mira mia madre. - ha raccontato Loredana Bertè - Alla nascita della quarta figlia femmina si è defilato, perché lui odiava le donne, comprese le sue stesse figlie. Ci sono scene che difficilmente potrò dimenticare. Ho visto mio padre massacrare di botte mia madre all’ottavo mese di gravidanza. Ho visto le mattonelle del bagno bianche imbrattate di sangue. Ogni volta che metteva Beethoven qualcuno doveva essere picchiata. Mia madre mi portava al mare per dimenticare, ma non ho dimenticato”.