Luciano Pavarotti, la sua stella nella Walk of Fame di Hollywood
A Los Angeles la cerimonia per la presentazione della stella dedicata a Pavarotti, scomparso nel 2007 a 71 anni
Luciano Pavarotti è arrivato a Hollywood, posata la stella sulla Walk of Fame
Una nuova stella brilla nella città degli Angeli ed è quella di Luciano Pavarotti. A Los Angeles la cerimonia per la presentazione dedicata al grande cantante d'opera, scomparso nel 2007 a 71 anni, e posta sull'iconica Walk of Fame al numero 7065 di Hollywood Boulevard.
Nel corso dell'evento verranno mostrati due video: uno riguarda il Requiem di Verdi cantato da Pavarotti con l'Orchestra sinfonica di Roma. ll secondo è quello del recital che il cantante tenne alla Scala nel 1983 con il pianista Leone Magiera. Le proiezioni sono state programmate per ieri e oggi, 24-25 agosto, all'Aero Theater e al Warner Grand Theatre di San Pedro.
Pavarotti, la stella sulla Walk of Fame: le parole della figlia Cristina
Emozionata, con un filo di voce, Cristina Pavarotti, figlia del grande cantante Luciano Pavarotti, scomparso nel 2007, è salita sul palco a Hollywood Boulevard per la cerimonia di insediamento dell'artista sull'iconica Walk of Fame.
La stella dedicata a Pavarotti è stata appena scoperta all'altezza del numero 7065 della strada delle celebrità, tra La Brea e Sycamore Avenue. "Quando sento ricordare mio padre e penso alle cose realizzate e alle strade che ha aperto e alle tante emozioni date e ricevute, provo un senso di vertigine. E' un grande onore rappresentarlo in questa bellissima occasione, e non so dirvi quanto vorrei che fosse qui con noi, ma questo non è dato neanche alle stelle", ha ricordato la figlia di Pavarotti.
"Ricordo quando in camerino, felice ma stanco e affamato, e a volte ancora con il costume di scena, restava per ore a firmare autografi per non scontentare neanche uno dei suoi ammiratori. Lo rivedo una sera sul palco di fronte al pubblico che non sapeva cosa aspettarsi e lo aveva accolto con freddezza e lui accettare la sfida e condurre il pubblico brano dopo brano, come in un rituale di corteggiamento", ha continuato.
"O quando - ha continuato, con la voce rotta dalla commozione - a chi doveva superare una prova offriva un bicchiere d'acqua, una battuta e permettere a chi era in difficoltà di riprendere fiato o distendere un po' i nervi, oppure lo rivedo una sera completamente afono in mezzo a una distesa di pasticche fare no con la testa al direttore del teatro che insisteva per annunciare la sua indisposizione, ma lui diceva che si canta o non si canta e non ci sono scuse, e poi canto' come un funambolo sul filo, meraviglioso".
"Da queste poche parole - ha concluso Cristina Pavarotti - credo si capisca bene che di mio padre sono stata una fan, una fan senza dubbio molto fortunata, per cui concedetemi di ringraziarlo per tutte le volte che dalla seggiola di un palco, o dalla poltrona in cui ero seduta, con le tante sfumature del suo canto, per una frase struggente, con un pianissimo o un acuto squillante, mi ha acciuffata al volo e mi ha portata in alto in alto"