Sanremo, Geolier vince le cover tra i fischi. Amadeus dà voce agli agricoltori
Podio per Angelina Mango col quartetto d'archi dell'orchestra di Roma con 'La rondine' e Annalisa e La Rappresentante di Lista con 'Sweet dreams'
Sanremo, ecco la top five della serata delle cover
Ecco la top five decisa dalle tre giurie (sala stampa, radio, televoto) al termine della serata delle cover: Geolier con Guè Luchè e Gigi D'Alessio in un medley; Angelina Mango col quartetto d'archi dell'orchestra di Roma con 'La rondine'; Annalisa e La Rappresentante di Lista con 'Sweet dreams'; Ghali e Ratchopper col medley 'L'Italiano vero'; Alfa e Roberto Vecchioni con 'Sogna ragazzo sogna'. Il pubblico in teatro non ha gradito e ha accolto con molti fischi la vittoria di Geolier.
Sanremo: Fiorello chiama i Jalisse, sul palco dopo 27 anni
La lunga attesa è finita. I Jalisse tornano sull palco dopo 27 anni e innumerevoli tentativi, bocciati, di ricalcarlo con nuove canzoni dopo quellla che ripropongono stasera, 'Fiumi di Parole'. Dirigono i maestri Peppe Vessicchio, grande rientro a furor di social anche il suo, e Leonardo De Amicis. E' Fiorello ad annunciarli e il duo accarezza il tanto agognato palco con la canzone vincitrice di un lontano Sanremo.
Amadeus legge comunicato, "Senza agricoltura non c'è vita"
"Gli agricoltori italiani pagano lo scotto di decisioni sbagliate non basate sulla scienza. Basti pensare a politiche comunitarie quali il green deal, la direttiva sulla qualità dell’aria o il regolamento sui fitofarmaci, fortunatamente ritirata dalla Commissione UE grazie alle nostre proteste; tutte queste politiche, a nostro avviso eccessivamente sbilanciate a favore dell’ambiente, vanno a discapito di tutta l’agricoltura italiana, con particolare riferimento alle piccole aziende". Comincia così il comunicato, integrale, del 'Coordinamento nazionale riscatto agricolo' consegnato in giornata alla Rai. Un estratto è stato letto da Amadeus dal palco dell'Ariston, pochi minuti fa, nel corso della quarta puntata del settantaquattresimo Festival di Sanremo.
"Su queste questioni - si legge nella nota - pesa poi la spada di Damocle dei prezzi pagati agli agricoltori. Ricordiamo a tutti che noi non possiamo programmare il prezzo di vendita dei nostri prodotti, perché siamo sottoposti ad un mercato drogato dalle speculazioni, dove il prezzo a noi pagato è un decimo di quello che pagano i consumatori. Per questo stiamo protestando in questi giorni: chiediamo una legge chiara che garantisca la giusta distribuzione del valore lungo la filiera agroalimentare, con reciproci benefici per i produttori agricoli e per i consumatori. I prezzi pagati agli agricoltori sono fermi da trent’anni, tanto che ai consumatori alcuni prodotti arrivano a costare fino a dieci volte di più. Siamo l’unica categoria a non poterci basare sui costi di produzione a non poter applicare i costi, subendo tutti gli svantaggi del mercato e delle possibili intemperie della stagione, pur avendo costi alti e certi legati alla semina e alla produzione".
"Non stiamo ora a tediarvi elencandovi nel dettaglio quello che chiediamo, che abbiamo più volte spiegato alla stampa e portato all’attenzione della politica, ma vogliamo limitarci a trasmettere un messaggio molto semplice - sottolinea il comunicato degli agricoltori - noi agricoltori non siamo in piazza per chiedere aiuti o sussidi, ma solo per assicurarci che ci venga corrisposta la giusta remunerazione per il duro e insostituibile lavoro che svolgiamo quotidianamente, grazie al quale ogni cittadino può mangiare ogni giorno. Questo purtroppo non avviene da tempo, tanto che oggi la maggior parte dei frutti del nostro lavoro è ampiamente sottopagato, con ricavi che sono abbondantemente inferiori ai costi di produzione. Protestiamo quindi per difendere la dignità di tutti gli agricoltori e per chiedere con forza che venga corrisposto il giusto valore alle nostre produzioni".
"Tutto questo - si legge ancora nella lettera - semplicemente perché senza agricoltura non c’è vita, non c’è sovranità alimentare, non c’è libertà; chiediamo solo la possibilità di continuare a onorare gli insegnamenti dei nostri genitori e dei nostri nonni, che con rispetto, amore e dignità ci hanno portato a coltivare il valore della terra e di ciò che rappresenta, con il solo e unico obiettivo di lasciare un mondo migliore ai nostri figli - prosegue il messaggio - Concludiamo con un saluto all’Italia, alla Rai e a te Amadeus. Grazie per aver dato voce agli agricoltori nel tempio della musica italiana. Negli scorsi giorni abbiamo insistito nel voler salire noi stessi sul palco per un unico motivo: far vedere anche i nostri volti, facce pulite che rappresentano il futuro dell’agricoltura italiana e occhi appassionati di chi crede ancora che, citando Papa Francesco, non c’è umanità senza coltivazione della terra".
La lettera del 'Coordinamento nazionale riscatto agricolo' è firmata da Alessandra Oldoni, Giulia Goglio, Davide Pedrotti e Fabio Pizzaris.