Rolling Stones coi lavoratori: divorzio da Shein dopo una sola settimana
Mick Jagger & Co hanno espresso preoccupazione per le condizioni di lavoro e retribuzione all'interno dell'azienda fashion
Shein, la licenza con i Rolling Stones al capolinea dopo solo una settimana
Il colosso della moda low cost Shein accusa un nuovo colpo: la famosissima rock band dei Rolling Stones sarebbe prossima ad annullare l’accordo di licenza firmato da appena una settimana per la vendita di una gamma di t-shirt e merchandising. Il motivo? Le denunce riguardanti lo sfruttamento dei lavoratori che adombrano ancora di più l’immagine già controversa di Shein, e che si aggiungono all’allarme di Greenpeace lanciato nei giorni precedenti al Black Friday sulla composizione dei suoi capi di abbigliamento, essendo state rilevate quantità di sostanze chimiche pericolose superiori ai livelli consentiti dalle leggi europee.
Una realtà nota, ma su cui ha recentemente fatto luce l’indagine della rete televisiva britannica Channel 4: giornate lavorative da 18 ore e salari da 4 centesimi a capo sono solo alcune delle preoccupanti contestazioni mosse all’industria del fast fashion. “Non vogliamo essere associati a Shein, essendo stati messi a conoscenza del trattamento dei lavoratori nella sua catena di approvvigionamento, e abbiamo chiesto che la linea venga interrotta” sarebbero le parole espresse dalla band, con la volontà di annullare il contratto proprio per via delle preoccupazioni in merito alle condizioni di lavoro e retribuzione delle maestranze dell’azienda.
Shein: i Rolling Stones dicono addio, ma il colosso della moda low cost continua a crescere
Nel frattempo, dall’e-commerce di Shein è già sparita la gamma firmata dalla band statunitense, che comprendeva una linea di t-shirt e merchandising che celebrava il 60° anniversario del gruppo rock, con prezzi a partire da 1,50 sterline.
Shein mantiene incontrastato il suo primato nella moda a basso costo sul fronte online, ma accusa la congiuntura sfavorevole per le tech companies a livello globale, perdendo quasi un terzo del proprio valore. Contribuisce però a ripristinare la traiettoria di costante crescita, la nuova strategia volta a presidiare più saldamente i suoi mercati chiave, con l’apertura di pop-up store in giro per il mondo che si affiancano a una supply chain apparentemente a prova di bomba e una produzione ininterrotta di capi di tendenza.