Afghanistan, amnistia generale dei talebani e niente burqa per le donne
Dopo la drammatica giornata di ieri, in Afghanistan i talebani stanno imponendo il nuovo governo senza violenze e la situazione generale appare più tranquilla
Kabul vive nell’incertezza più totale. Dopo i terribili episodi di ieri, dove numerosi video e fotografie ritraggono il dramma dell’aeroporto della capitale afghana, nel secondo giorno dell'Emirato talebano gli afghani stanno mostrando un altro lato totalmente diverso nella loro “politica”. Questi, infatti, siedono ai tavoli di ospedali, negozi e istituzioni per tranquillizzare e fermare la grande fuga dal Paese. Diffondono foto di bambini e ragazzi a scuola, oltre che di infermiere a cui viene garantito il lavoro e l’incolumità. Lo riporta il sito di news locali ArianaNews.
Mea culpa della Nato: torna la minaccia del terrorismo/ Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ha detto che il terrorismo internazionale è una minaccia con il ritorno al potere dei talebani in Afghanistan e che l'alleanza di difesa occidentale "deve restare vigile per rimanere in prima linea nella lotta" contro di esso. Stoltenberg ha anche detto in una conferenza stampa che la velocità della disfatta dell'esercito nazionale afghano di fronte all'avanzata dei talebani è stata una sorpresa, e che la Nato ha una lezione da imparare da questo, ma che l'obiettivo principale al momento è portare fuori dal Paese i soggetti vulnerabili. |
“Dobbiamo lavorare insieme per incoraggiare gli investitori stranieri a impegnarsi nel progresso dell'Afghanistan”, spiega Abdulhameed Hamasi. “Questa è la nostra terra, il nostro Paese. Perché state scappando? Da dove state scappando?”.
Sul fronte della politica interna, in un'intervista tv, un rappresentante talebano ha annunciato un'amnistia assoluta per tutti i funzionari statali, invitandoli a tornare al lavoro. “È stata dichiarata un'amnistia generale per tutti, quindi dovreste riprendere il vostro stile di vita con piena fiducia”, hanno affermato i rappresentanti.
I nuovi “padroni”, inoltre, hanno chiesto alle donne di mantenere le loro funzioni e riprendere qualsiasi ruolo ufficiale sotto il loro nuovo governo. Secondo Associated Press, Enamullah Samangani, membro della Commissione culturale dei talebani, ha dichiarato: “L'Emirato islamico non vuole che le donne siano vittime. Dovrebbero essere nella struttura del governo secondo la legge della Sharia". Ma non è tutto. Il portavoce talebano Suhail Shaheen ha garantito che sotto il nuovo regime le donne avranno accesso all’istruzione e dovranno indossare l’hijab (il velo che lascia scoperto il volto) “per la loro sicurezza”, ma non il burqa. “Crediamo nella libertà di parola, nel diritto all’educazione e al lavoro e nel fatto che tutti dovrebbero essere uguali di fronte alla legge, senza discriminazioni”, queste le parole di Shaheen.
Però, non mancano voci discordanti che parlano di una vera e propria “caccia alle streghe” verso chiunque sia sospettato di aver collaborato con l’Occidente. Ma non è tutto. Stando alle prime informazioni, i talebani starebbero facendo “visite” casa per casa, portando via gente che poi non è stata più vista tornare scomparendo nel nulla.
Kabul, i talebani sull'autoscontro al lunapark
Nel frattempo, riprendono le evacuazioni dall'aeroporto di Kabul, ma oggi la situazione sembra molto più tranquilla. Infatti, dopo il caos e gli incidenti, con le drammatiche immagini di persone che cadono per migliaia di metri nel vuoto, “la situazione all'aeroporto internazionale di Kabul si sta stabilizzando”, ha dichiarato il ministro degli Esteri britannico Dominic Raab, il quale annuncia anche la ripresa dei voli militari per evacuare diplomatici e civili.
Una conferma della situazione più tranquilla arriva anche da un tweet di Stefano Pontecorvo, alto rappresentante civile della NATO in Afghanistan, che ha pubblicato online un video che mostra la pista vuota con la presenza delle truppe Usa. “La pista è aperta all'aeroporto a Kabul. L'aeroporto internazionale è aperto. Vedo gli aeroplani atterrare e decollare”, ha scritto Pontecorvo.