Afghanistan, attentato alla moschea sciita di Kandahar: morti e feriti

Dopo Kunduz a essere colpita è la culla del movimento talebano, in una sfida aperta al cuore della roccaforte degli "studenti coranici"

Esteri
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Morti e feriti nel secondo attentato suicida in una settimana a una moschea sciita in Afghanistan: dopo Kunduz, a essere colpita e' la culla del movimento talebano, Kandahar, in una sfida aperta al cuore della roccaforte degli 'studenti coranici', saliti al potere con la promessa di ripristinare sicurezza e mettere fine alle ostilita'. Secondo le ricostruzioni, tre esplosioni hanno fatto strage nella moschea Bibi Fatima, affollata di fedeli durante la preghiera del venerdi': vetri rotti, corpi insaguinati a terra, decine di ambulanze arrivate a soccorrere i numerosi feriti.

"Siamo sopraffatti. Ci sono troppi cadaveri e feriti che vengono portati nel nostro ospedale. Abbiamo urgente bisogno di sangue", hanno raccontato fonti mediche dal locale ospedale. Le autorita' dell'autoproclamato Emirato islamico, che parlano dell'azione di kamikaze, hanno condannato l'attacco e promesso di arrestare i responsabili. Finora, nessuno ha rivendicato il massacro, ma gli occhi sono puntati sulla branca locale dell'Isis, l'Is-K, che ha gia' firmato l'attacco di venerdi' scorso alla moschea di Gozar-e-Sayed Abad - nella provincia nord-orientale di Kunduz; il piu' grave dal ritiro del contingente straniero dal Paese, il 30 agosto, e in cui sono rimasti uccisi almeno 40 fedeli. Se confermato, sarebbe la prima volta che l'Isis colpisce a Kandahar, una mossa che segnerebbe anche un nuovo capitolo nella sanguinosa storia del Paese: quello di una guerra tra l'Isis e i talebani.

Da quando sono saliti al potere il 15 agosto, gli 'studenti coranici' - che hanno fatto del ritorno alla sicurezza nel Paese dopo vent'anni di guerra la loro priorita' - hanno dovuto fronteggiare un'ondata di sanguinosi attacchi sferrati dal rivale gruppo sunnita dell'Is-K. Questo attacco e' "una sfida ai talebani che affermano di detenere il controllo del Paese", ha commentato Abdul Sayed, ricercatore specializzato nel monitoraggio dei gruppi jihadisti afghani. "Se non possono proteggere Kandahar da un attacco Is-K, come potrebbero proteggere il resto del Paese?", ha aggiunto l'analista, intervistato dall'Afp.  

Sul dossier afgano serve un approccio "pragmatico e coordinato" da parte della comunita' internazionale, che deve prendere atto della nuova realta' sul terreno dopo il ritorno al potere dei talebani e restare impegnata al fianco della popolazione. Lo ha detto l'ambasciatore del Pakistan in Italia, Jahuar Saleem, in occasione di un incontro virtuale con gli studenti del corso di Global governance dell'Universita' di Tor Vergata, nell'ambito del Festival della diplomazia.

"Agli amici occidentali, in particolare agli Stati Uniti e all'Unione europea, stiamo dicendo che non c'e' soluzione militare in Afghanistan". Gli Usa e la Nato "ci hanno provato", hanno perso centinaia di migliaia di uomini, "ma la resistenza non e' stata eliminata". 


"Ora c'e' una nuova realta', che piaccia o meno. I talebani controllano il Paese. Bisogna prenderne atto, e impegnarsi con l'Afghanistan perche' il Paese ha bisogno di assistenza umanitaria. Il Programma alimentare mondiale afferma che se la situazione continua cosi', il 90 per cento della popolazione sara' vulnerabile all'indigenza", ha quindi sottolineato Saleem, accogliendo positivamente il risultato del vertice straordinario del G20 sull'Afghanistan organizzato dal presidente del Consiglio Mario Draghi, durante il quale e' stato annunciato lo stanziamento di un miliardo di euro da parte dell'Ue per l'assistenza umanitaria in Afghanistan.

"La situazione non e' ideale, ma dobbiamo conviverci. Dobbiamo cercare di capire come influenzare la situazione, restare impegnati con il popolo afgano", ha proseguito l'ambasciatore pachistano. "Il nostro suggerimento e' di incentivare il buon comportamento dei talebani. L'alternativa sarebbe solo la guerra civile. Per questo serve un approccio pragmatico e coordinato da parte della comunita' internazionale", ha aggiunto Saleem.