Afghanistan, stretta dei talebani su Kabul. Paura per l'ambasciata italiana

Le milizie avanzano indisturbate verso la capitale. Le rappresentanze diplomatiche occidentali in allarme: quella Usa distrugge i documenti sensibili

(fonte Lapresse )
Esteri
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I talebani afghani nelle ultime ore hanno rafforzato la loro stretta territoriale intorno a Kabul. I rifugiati dell'inesorabile offensiva degli insorti hanno inondato la capitale e i marines statunitensi sono tornati per supervisionare le evacuazioni di emergenza. Le ambasciate internazionali, compresa quella italiana, sono in allarme. All'ambasciata Usa a Kabul è stato dato ordine al personale di distruggere "materiale sensibile", come oggetti "che potrebbero essere usati in modo improprio in iniziative di propaganda". La comunicazione arriva mentre la rappresentanza diplomatica americana a Kabul sta preparando a evacuare un numero significativo di diplomatici per via della rapida avanzata dei talebani.

Talebani stringono d'assedio Kabul, l'ambasciata Usa distrugge i documenti

Secondo una fonte diplomatica citata sempre dalla Cnn, una recente valutazione dell'intelligence indica che Kabul potrebbe essere isolata dagli studenti coranici entro le prossime 72 ore. Ma un po' tutte le rappresentanze diplomatiche stanno avviando i rimpatri del personale, o almeno parte di esso. La Spagna rimpatrierà i connazionali in Afghanistan, il personale dell'ambasciata a Kabul e gli afghani, con le loro famiglie, che hanno lavorato con i militari e gli operatori umanitari spagnoli in questi anni. Anche la Svezia ha tagliato la sua rappresentanza. 

Afghanistan, timori per l'ambasciata italiana

Anche Mario Draghi e Luigi Di Maio sono in allerta. Il premier e il ministro degli Esteri, durante una telefonata, hanno fatto il punto sulla situazione ed hanno ribadito la necessità di procedere con la massima attenzione per mettere in sicurezza anche il personale dell'ambasciata italiana a Kabul. Alla Farnesina è riunita «in forma permanente» una task force che opera in uno scenario che di fatto è già di crisi, riporta La Stampa. 

Non è escluso nemmeno lo scenario peggiore: l’evacuazione totale del personale, che di fatto significherebbe una dolorosa chiusura dell’ambasciata in Afghanistan. "La sicurezza all’interno del compound italiano non viene messa in discussione, la struttura è stata rafforzata nel 2017 e, americani a parte, è l’ambasciata ritenuta più sicura della città", spiega la Stampa, che fornisce i numeri del contingente italiano: "Nella sede diplomatica italiana operano circa 50 persone, tra civili (tra i quali personale afghano) e carabinieri (circa 35 tra militari di lungo periodo, missioni brevi e scorte)".