Afghanistan, l'Ue apre un consolato. Via al dialogo con i talebani

"Accettazione del nuovo esecutivo solo se saranno rispettati i diritti e la nazione non diventerà base dei terroristi". Ma di fatto il dialogo è cominciato

Josep Borrell Fontelles
Esteri
Condividi su:

L'Unione europea aprirà il consolato a Kabul. Anche se ufficialmente non lo è, appare come il primo passo per avviare quel dialogo istituzionale con il nuovo governo talebano che già da tempo chiedeva, in Italia, Giuseppe Conte, e che praticamente tutti stanno conducendo da tempo. Il piano è l'accettazione del nuovo esecutivo solo se saranno rispettati i diritti e la nazione non diventerà base dei terroristi.

Afghanistan: Borrell, presenza non è passo verso riconoscimento

"La presenza coordinata a Kabul attraverso una squadra dell'Ue non e' un primo passo per il riconoscimento" del governo dei talebani. Lo ha dichiarato l'Alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Josep Borrell, al termine della riunione dei ministri degli Esteri dell'Ue. "E' la prima cosa tattica da fare se vogliamo avere contatti con il nuovo governo per discutere di come evacuare le centinaia o migliaia di persone che vorrebbero essere evacuate, persone che hanno lavorato con noi o che hanno lavorato per la costruzione di uno stato afghano libero e democratico. Siamo fortemente impegnati per portarli fuori ma questo non e' possibile senza parlare con i talebani", ha spiegato il capo della diplomazia europea. "E' molto piu' facile parlare con qualcuno che sta nella stessa citta' invece che in videoconferenza. E se non e' possibile stare in sicurezza a Kabul, staremo a Doha", ha aggiunto. "Coordineremo il lavoro di tutti gli Stati membri, che non riapriranno ambasciate domani, noi non riapriremo la nostra delegazione con il suo capo domani ma possiamo avere un ufficio con delle persone che hanno come primo obiettivo l'evacuzione di queste persone", ha concluso Borrell.