Chi è Alberto Trentini, il cooperante italiano arrestato in Venezuela. Tajani convoca l'incaricato d'affari
Era in missione per portare aiuti umanitari alle persone con disabilità. Di lui non si sa più nulla da due mesi
Arresto Alberto Trentini in Venezuela, un caso simile a quello di Cecilia Sala
Neanche il tempo di gioire per la liberazione della giornalista Cecilia Sala che scoppia un nuovo caso molto simile, questa volta il Paese coinvolto non è l'Iran ma il Venezuela. Un cooperante italiano, Alberto Trentini di 45 anni, originario di Venezia, è sparito dai radar e di lui non si hanno più notizie in seguito all'arresto da parte delle autorità di Caracas avvenuto ormai due mesi fa. Trentini era arrivato in Venezuela il 17 ottobre 2024 e il 15 novembre mentre si recava in missione da Caracas a Guasdalito è stato fermato - spiega la famiglia - a un posto di blocco, insieme all'autista della Ong per cui presta servizio, vale a dire la Humanity e Inclusion. Trentini era arrivato in Venezuela per portare aiuti umanitari alle persone con disabilità.
Dalle scarse e informali informazioni ricevute - riporta La Repubblica - sembrerebbe che pochi giorni dopo il fermo Alberto sia stato trasferito a Caracas e, a oggi risulta "prigioniero" in una struttura di detenzione, senza che gli sia mai stata contestata formalmente nessuna imputazione". Nessuna notizia ufficiale è mai stata comunicata da nessuna autorità venezuelana né Italiana e di fatto, da quasi due mesi, "nulla sappiamo sulle sorti di Alberto, - lamentano i familiari - tenuto anche conto che soffre di problemi di salute e non ha con sé le medicine né alcun genere di prima necessità".
Leggi anche: Corea del Sud, arrestato l'ex presidente Yoon: tentò di fare un colpo di Stato
"Ho fatto convocare stamani l'incaricato d'affari del Venezuela per protestare con forza per la mancanza di informazioni sulla detenzione del cittadino italiano Alberto Trentini e per contestare l'espulsione di 3 nostri diplomatici da Caracas. L'Italia continuerà a chiedere al Venezuela di rispettare le leggi internazionali e la volontà democratica del suo popolo". Così in un post su X il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani.