Bataclan, "Prima ero un libertino, andavo in disco gay". Terrorista a processo
L'unico attentatore superstite in udienza: "Mi sono convertito alla jihad solo un anno prima dell'agguato di Parigi"
Bataclan, terrorista: "Prima ero un libertino, frequentavo disco gay"
Non mostra nessun pentimento l'unico terrorista della strage di Parigi del 13 novembre 2015, costata la vita a 130 persone. Salah Abdeslam. insieme ad altre 19 persone, è imputato al processo sulla tragedia del Bataclan. il terrorista è stato interrogato anche su fatti del suo passato. Racconta ai giudici la sua conversione alla jihad. "E' avvenuto guardando i video postati da un mio amico dalla Siria, mentre al volante di un Suv trascinava nella polvere i cadaveri dei giustiziati dello Stato islamico". Prima era stato condannato più volte, anche per guida senza patente o sotto l’effetto di stupefacenti. "Amo la velocità", ha commentato ieri. "Usavo mezzi di grossa cilindrata per andare a cercare tra Austria e Ungheria gli altri terroristi del commando, arrivati dalla Siria come migranti qualunque".
"Sono nato in Belgio, sono cresciuto lì, impregnato dei valori occidentali". Che vuol dire «vivere come un libertino, senza preoccuparsi di Dio. Fare, bere e mangiare quello che si vuole". La sua radicalizzazione - prosegue la Stampa - risale al 2014, giusto un anno prima del Bataclan. In precedenza (ma, secondo varie testimonianze, anche pochi giorni prima gli attentati…) Abdeslam beveva, andava in discoteca (pure gay, per attirare omosessuali adulti e poi spennarli), si faceva le canne nel bar del fratello (lui martire davvero il 13 novembre). Sven Mary, suo ex avvocato in Belgio, lo descriveva così: "Era un esecutore d’ordini più che uno che decideva. Ha l’intelligenza di un posaceneri vuoto".