Ucraina, Biden vola di nascosto a Kiev: lo sgambetto alla Russia di Putin
Lo sgarbo diplomatico verso la Russia che avvicina ulteriormente il pericolo reale di una Terza Guerra Mondiale Nucleare
Guerra Ucraina, il viaggio di Biden e i rapporti con Mosca. Analisi
Joe Biden ha fatto una mossa molto pericolosa per la stabilità mondiale e della pace. È volato di nascosto a Kiev per segnare il territorio. Uno sgarbo diplomatico verso la Russia che avvicina ulteriormente il pericolo reale di una Terza Guerra Mondiale Nucleare. La visita di Biden coglie una duplice coincidenza temporale: da un lato incoccia l’anniversario dell’inizio della guerra, che sarà il 24 febbraio e dall’altro anticipa il discorso che Putin ha tenuto questa notte sullo “Stato dell’Unione”.
La tensione tra Occidente e Federazione Russia non è stata mai così alta e ricorda la crisi dei missili tra Usa e URSS che portò all’inizio degli anni ’60 dello scorso secolo il mondo sull’orlo di una Guerra Mondiale Atomica. Anche allora c’era un presidente americano democratico John F. Kennedy e il presidente sovietico Nikita Krusciov.
È significativo che quasi tutte le guerre e le tensioni geopolitiche mondiali siano state dovute a presidenti democratici e non repubblicani. E la dice lunga sul pericolo guerrafondaio insito alla base del Partito democratico che predica molto bene (a parole) e poi razzola (nei fatti) molto male. Così la visita di Biden in Ucraina ha gettato ulteriore benzina sul fuoco in una situazione incandescente che rischia di deflagrare da un momento all’altro. La comparsa di Biden a Kiev è stata una vera provocazione che ha inasprito ulteriormente la già difficile situazione. Ed infatti, il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin, ha tenuto la notte scorsa un discorso durissimo.
Faremo di tutto per la vittoria ed abbiamo progetti di armamenti che superano come caratteristiche quelle dell'Occidente. Ora dobbiamo iniziare la loro produzione in serie nelle nostre fabbriche. Ed in effetti, secondo i dati della FAS, Federation of American Scientist, la Russia possiede 5.977 testate nucleari di cui 1.588 sono schierate su missili balistici intercontinentali e nelle basi dei bombardieri.
E poi ancora ha continuato il leader russo: "Abbiamo fatto il possibile per risolvere la questione del Donbass in modo pacifico.Non avevamo dubbi che a febbraio loro avevano pronte operazioni punitive nella regione dove già avevano fatto bombardamenti e questo era in contraddizione con la risoluzione dell’Onu. Sono stati loro a iniziare la guerra, noi usiamo la forza per fermarla".
E poi un passaggio sulla minaccia atomica: “L’Ucraina voleva dotarsi di armi nucleari”. "Più useranno sistemi a lungo raggio, più dovremo tenere lontana la minaccia dai nostri confini, è chiaro e naturale. L’obiettivo dell’Occidente è portare la Russia ad una sconfitta strategica, vogliono eliminarci per sempre. Non si rendono conto che è in gioco l’esistenza stessa della Russia".
Ma Putin non ha parlato solo della guerra, ha voluto anche far notare il degrado a cui è sottoposto l’Occidente, come tutti abbiamo potuto vedere durante l’ultimo festival di Sanremo: "La famiglia è l’unione fra un uomo e una donna: lo si legge in tutte le sacre scritture che oggi vengono messe in dubbio. Milioni di persone in Occidente stanno andando verso una catastrofe spirituale, è una follia. Noi dobbiamo difendere i nostri figli dal degrado e dall’estinzione. Perdona loro Signore, perché non sanno quello che fanno.... Ci sono anche preti che approvano i matrimoni omosessuali.
Sarebbe interessante conoscere l’opinione di Giorgia Meloni su questo tema, visto che anche lei diceva e dice esattamente le stesse cose. Indubbiamente ci troviamo di fronte ad una situazione che per molti versi ricorda quella che si viveva prima della Seconda Guerra Mondiale. Il mondo tratteneva il respiro quando il 1 settembre 1939 i soldati tedeschi della Wermacht sollevarono –come si vede in una celebre foto- la sbarra della frontiera con la Polonia ed iniziò l’invasione con più di 2.000 carri armati, 900 bombardieri e più di 400 aerei da combattimento che supportavano 60 divisioni e quasi due milioni di soldati.