Biden, la Camera dice sì all'impeachment: "Mentì sul figlio e sull'Ucraina"

I Repubblicani mettono ufficialmente sotto accusa il presidente degli Stati Uniti. Il precedente di Trump e le possibili conseguenze

di Redazione Esteri
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Usa, clamorosa svolta alla Camera: chiesto l'impeachment per Joe Biden

Avviato il procedimento di impeachment per il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, dalla Camera è arrivata l'autorizzazione con 221 voti a favore e 212 contrari. "Joe Biden ha mentito ripetutamente al popolo americano", ha detto il presidente della commissione d’inchiesta James Comer. "Non ci sono prove che il presidente Biden abbia commesso alcun illecito", ha risposto il leader democratico della Camera Hakeem Jeffries. Il presidente ha reagito accusando i repubblicani di "perdere tempo in acrobazie politiche senza fondamento". L’accusa nei confronti di Biden è di aver usato la sua influenza quando era vicepresidente di Barack Obama (tra 2009 e 2017) per permettere ai suoi figli di fare affari d’oro in Cina e in Ucraina. E di avere mentito agli americani durante l’ultima campagna elettorale, visto che aveva detto che la sua famiglia non aveva ricevuto un dollaro dalla Cina.

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Secondo le commissioni di indagine, invece, la famiglia avrebbe ricevuto un totale di 15 milioni di dollari da aziende e governi stranieri. La Costituzione degli Stati Uniti prevede la messa in stato d’accusa del presidente in caso di tradimento, corruzione o altri gravi reati. La procedura prevede due fasi. Nella prima, dopo aver svolto le indagini, la Camera dei Rappresentanti vota a maggioranza semplice le accuse che dettagliano i fatti contestati. A quel punto il Senato dovrebbe mettere sotto processo il presidente. Ma per condannarlo dovrebbe raggiungere i due terzi dei voti e attualmente la maggioranza è democratica (51 a 49). Nel 2019 fu Donald Trump a chiedere al presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky di indagare su Biden in cambio degli aiuti finanziari degli Stati Uniti. Quella richiesta portò a un impeachment nei confronti dell’ex presidente.