Biden e quel "dittatore" a Xi che pregiudica il disgelo. Dubbi Dem sul 2024

Uscita fuori dal protocollo diplomatico del leader americano, appena dopo la visita di Blinken a Pechino. E ora i Dem si chiedono se puntare ancora su di lui

di Redazione Esteri
Joe Biden
Esteri

Usa-Cina, disgelo pregiudicato da Biden che dà del "dittatore" a Xi

"Il motivo per cui Xi Jinping si è arrabbiato molto quando ho abbattuto quel pallone aerostatico con dentro due vagoni pieni di materiale di spionaggio è che non sapeva che fosse lì". E poi il passaggio clou: "Questo è un grande imbarazzo per i dittatori. Quando non sanno cosa è successo. Non avrebbe dovuto andare dove si trovava. È stato mandato fuori rotta".

Parola di Joe Biden, il quale ha anche aggiungo che la Cina "ha reali difficoltà economiche". Il tutto a distanza di poco più di 24 ore del fondamentale viaggio a Pechino di Antony Blinken a Pechino, durante il quale il segretario di stato americano è stato ricevuto dal presidente cinese per riavviare il dialogo. Un obiettivo cercato per mesi, se non per anni, e quando sembrava finalmente sulla buona strada per essere raggiunto, rischia ora di essere pregiudicato.

Pechino, ça va sans dire, non ha apprezzato le parole di Biden. Mao Ning, portavoce del ministero degli Esteri cinese, ha dichiarato che le osservazioni di Biden sono "estremamente assurde" e "irresponsabili". Mao sostiene che le parole di Biden hanno violato gravemente i fatti, il protocollo diplomatico e la dignità politica della Cina. "Sono un'aperta provocazione politica", ha dichiarato in una conferenza stampa.

"La bocca larga di Biden è una mina vagante", ha spiegato Wu Xinbo, direttore del Centro di studi americani dell'Università Fudan di Shanghai. "La fiducia reciproca è ciò su cui la Cina ha insistito, quindi i commenti di Biden sono molto distruttivi e dannosi", ha detto Wu. Il problema è che Pechino insiste da tempo sul tasto del "rispetto reciproco" per rilanciare i rapporti. Il che significa anche non etichettare in modo ostile il sistema politico e il modello di sviluppo cinesi. Cosa che Biden non ha rispettato, rischiando ora di riportare indietro le lancette dei rapporti con la seconda potenza mondiale. Con tutti i rischi che ne conseguono. 

Le clamorose gaffe di Biden: da God Save The Queen alla ferrovia sull'oceano indiano

La vicenda alimenta i dubbi dei Democratici e in generale anche dei progressisti in giro per il mondo sull'opportunità della ricandidatura di Biden, visto che negli ultimi tempi è stato protagonista più volte di gaffe, uscite a vuoto e parole francamente di difficile lettura e comprensione. Contribuendo così a fornire un'immagine piuttosto annebbiata dell'inquilino della Casa Bianca e di riflesso della leadership americana.

Lui stesso si è definito in passato una "macchina da gaffe" e sembra che stia facendo di tutto per confermare questa nomea. Qualche esempio? Solo pochi giorni fa, Biden ha dichiarato: "Abbiamo in programma di costruire una ferrovia dal Pacifico fino all'Oceano Indiano. Abbiamo in programma di costruire in Angola uno dei più grandi impianti solari del mondo. Potrei continuare, ma non lo farò. Sto andando fuori copione. Mi metterò nei guai". Un video delle osservazioni è stato condiviso su Twitter, diventando rapidamente virale e venendo visto più di due milioni di volte da quando è stato pubblicato. Il video ha ricevuto anche una valanga di risposte da parte di alcuni critici di alto profilo.

Sempre nelle scorse settimane ha concluso un discorso con un ermetico "God save the Queen", che ha lasciato interdetti i presenti e tutti coloro che hanno guardato il video sui social. Sempre nelle scorse settimane, ha dichiarato erroneamente di avere quattro nipoti, mentre in realtà ne ha cinque, durante un evento alla Casa Bianca.

Ma l'elenco è interminabile. All'inizio di questo mese, Biden ha falsamente detto ai giornalisti che aveva in programma di tenere una "grande conferenza stampa" più tardi quel giorno, cosa che lo staff della Casa Bianca ha chiarito, dicendo che si riferiva a un'intervista pre-programmata. Un mese prima, aveva detto ad Al Roker della NBC che sperava di organizzare "almeno altri tre o quattro" pranzi di Pasqua alla Casa Bianca, prima di aggiungere: "Forse cinque, forse sei, che diavolo?". In occasione di un altro evento alla Casa Bianca, alla fine dell'anno scorso, ha affermato di aver conferito nel 2008 a suo zio la medaglia Purple Heart per il servizio prestato nella Seconda guerra mondiale, sebbene lo zio fosse morto un decennio prima. E come vicepresidente, si è riferito a se stesso come "presidente" durante un gala nel 2013.

Insomma, una gran confusione. Anche se la maggior parte delle gaffe sono innocue, quella su Xi Jinping rischia invece di rappresentare un grosso problema diplomatico nel rapporto bilaterale più importante a livello mondiale. E forse tra i Democratici c'è chi si sta chiedendo se sia il caso di puntare ancora su di lui per il 2024.

Tags:
cinajoe bidenxi jinping